04 - La religione etrusca
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La leggenda racconta che il popolo Etrusco ebbe origine dai due fratelli Tirreno e Tarconte, spinti dal padre Ati a lasciare la loro casa in Lidia (Asia Minore) per cercare fortuna altrove a causa di una grave carestia. Giunti in Etruria, il primo diede il nome agli Etruschi e al mare che bagnava le loro coste e il secondo fondò le dodici città della Dodecapoli, iniziando da Tarquinia.

Un giorno, mentre Tarconte era impegnato nei campi, vide uscire da una zolla di terra un divino fanciullo di nome Tagete che indicò agli uomini il modo per entrare in contatto con le divinità, i rituali per vivere in armonia e il loro destino dopo la morte.

Tagete rivelò così agli Etruschi l'arte dell'aruspicina, ovvero la previsione del futuro attraverso la lettura delle viscere degli animali, e la ninfa Vegoe, invece, insegnò loro l'arte di interpretare i fulmini.

Dovete sapere che tutti questi precetti sono raccolti in dei libri: Libri Haruspicini, per riconoscere i segni divini nel fegato animale; Libri Fulgurales, per l'interpretazione dei fulmini; Libri Rituales contenenti l'elenco dei riti e le indicazioni per compierli e regolare il rapporto tra gli uomini e gli dei.

Gli dei Etruschi erano molto simili a quelli latini e greci e tra le principali divinità ritroviamo: Tinia, Uni e Menerva, corrispondenti a Giove, Giunone e Minerva, per i Latini e a Zeus, Era e Atena per i Greci.

Abbiamo poi Thesan, dea dell'Aurora, Artumes, come Artemide dea della caccia, Fufluns, dio del vino come Dioniso e Bacco, ma anche Tinia Calusna, signore degli inferi e Voltumna, dio molto potente caro solo agli Etruschi in nome del quale ogni anno si riunivano nel suo santuario i rappresentanti delle dodici città più importanti.


Tra il 900 e il 600 a.C., quasi 3.000 anni fa, in Etruria non esisteva un culto ufficiale e il rituale religioso aveva carattere privato: si veneravano gli spiriti degli antenati e dei defunti e gli dei della morte. Solo a partire da circa 2700 anni fa, le prime offerte etrusche comparvero nei principali santuari greci di Delfi, Olimpia e Samo entrando a far parte di una religiosità greca e mediterranea.

A quel tempo non esistevano templi e si pregava all'aperto, in mezzo ai boschi tra rocce e sorgenti naturali. Solo verso il 650 a.C., con la nascita delle prime città, si formarono i santuari dedicati alle divinità locali.

Ogni tempio aveva un calendario rituale che regolava le proprie attività. Uno di questi è giunto fino a noi attraverso il ritrovamento di una mummia egiziana avvolta in delle bende costituite da un antico libro rituale etrusco, il liber linteus, il libro di lino di cui parleremo nella sezione dedicata alla scrittura.

Venite con noi!

Testo e voce narrante Tiziana Galletti, revisione Valentino Nizzo

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Museo Nazionale Etrusco di Villa Giulia

Museo Nazionale Etrusco di Villa Giulia

Etru è oggi il museo più rappresentativo della civiltà etrusca e accoglie sia creazioni di questa civiltà sia prodotti greci di alto livello

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Alla scoperta degli Etruschi al Museo Nazionale di Villa Giulia

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