Grazie a questo percorso potrete scoprire i più significativi patrimoni dell’acqua che si sono sedimentati storicamente lungo le idrografie del territorio compreso fra i Comuni di Santorso e Marano Vicentino. Sin dal Medioevo, il controllo e la gestione delle acque superficiali attraverso captazioni e rogge artificiali hanno reso possibile lo sviluppo di numerose attività artigianali e proto-industriali, favorendo la nascita di diversi opifici idraulici, mulini, folli e magli, funzionali alla trasformazione e alla lavorazione dei prodotti di prima necessità.
Inoltrandosi in bici e a piedi in aree rurali che custodiscono ancora architetture ed emblemi evocativi di mondi ormai scomparsi, l’itinerario si completa con la visita di alcuni interventi all’avanguardia realizzati nell’ambito del progetto Europeo Life Beware. Questi lungimiranti interventi aiutano a comprendere com’è possibile ridurre i rischi da alluvioni e allagamenti e costruire una comune strategia di adattamento ai cambiamenti climatici.
Collegando tra loro le sapienti tecniche di governo dei deflussi superficiali messe a punto dai nostri antenati con le più innovative tecnologie odierne, al termine del percorso si avrà uno sguardo complessivo non solo della storia dell’acqua locale ma anche degli interventi più all’avanguardia per la cura e la tutela dei paesaggi ereditati. Scopo dell’itinerario – che per questi motivi è intitolato “Acque Comuni” - è diffondere nuove consapevolezze e percezioni sul valore dell’acqua attraverso un modello di governance declinabile in tutto il Veneto, e non solo. Alle azioni ormai non più procrastinabili di adattamento ai cambiamenti climatici e di miglioramento della sicurezza idraulica oggi bisogna necessariamente abbinare la riscoperta dei patrimoni comuni di civiltà delle acque - sia naturali che culturali - con il coinvolgimento attivo di comunità e associazioni locali.
Guarda il video di presentazione del progetto LIFE BEWARE sugli interventi realizzati per l’adattamento ai cambiamenti climatici e la riduzione del rischio idraulico