La villa fu progettata nel 1926 dell’architetto Paolo Lanzerotti come residenza dell’avvocato Paolo Zingali Tetto (Castiglione di Sicilia, 1879 – Catania 1969). L’edificio, espressione delle esigenze di auto-rappresentazione della classe alto-borghese catanese, si inserisce nella cortina di palazzi borghesi che caratterizza il tratto terminale della via Etnea.
Tra i professionisti e gli artisti coinvolti nella realizzazione della villa, emergono le figure di Gaetano D’Emanuele che ha realizzato gran parte dei pavimenti e dei soffitti, e Salvatore Gregorietti cui si deve la realizzazione delle vetrate istoriate presenti tanto nelle sale di rappresentanza che nel giardino d’inverno.
La villa sorge su un lotto passante con prospetto principale su via Etnea e prospetto retrostante su via Palazzotto. Oltre all’edificio principale sul lotto insistono anche il magazzino e il garage. Le aree esterne contigue alla villa su via Etnea sono dedicate ad un giardino all’italiana. In questo caso, il classico impianto regolare costituito da aiuole geometriche perimetrate da cordoli in pietra lavica e siepi di bosso è commisto ad alcuni elementi appartenenti alla cultura del giardino romantico: una vasca ornamentale ed una grotta artificiale con piante idrofile e sedili. Le aree esterne retrostanti sono organizzate secondo terrazzamenti e giardino con agrumeto.