L'attuale quartiere di San Bartolomé, insieme a gran parte del distretto di Santa Cruz, formava il vecchio quartiere ebraico della città di Siviglia. Era una vasta area, che occupava il tratto di mura da Puerta de Carmona a Puerta decarne, estendendo gli intramuros dall'Alcázar alla strada Conde de Ibarra (attraverso Mateos Gago) e da questo, passando per San Esteban, fino ad arrivare di nuovo la porta di Carmona.
In questi luoghi c'erano quattro sinagoghe: una, nella zona di quella che ora è la Plaza de Santa Cruz, che in seguito divenne parrocchia e scomparve all'inizio del XIX secolo; un altro, nell'attuale tempio di Santa Mariail bianco e un terzo nel convento Madre de Dios, come abbiamo visto nella corrispondente voce, mentre il quarto è venuto ad occupare una parte di quella che oggi è la parrocchia di San Bartolomé.
Con ordinanza di Enrico III, allora minorenne, e pressioni da parte di alcuni nobili, templi ebraici sono stati alienati (il che dimostra che la corruzione speculativo e traffico d'influenza non è un'invenzione moderna), la concessione l'allora Presidente della Corte Suprema, Diego López de Zúñiga e il suo maggiordomo, Juan Hurtado de Mendoza. Tuttavia, se dato, li prende, allora intervenne Cattedrale capitolo, che rimase con tutte le sinagoghe, tranne quella di San Bartolomeo, che ha continuato ad esercitare la loro funzione per i pochi ebrei sopravvissuti le peregrinazioni del arcidiacono di Ecija, Ferran Martinez, flagello degli ebrei e istigatore dei massacri dell'anno 1391.
Alla periferia di questo tratto di muro, gli ebrei defunti furono sepolti, come illustrato dal magnifico articolo di "Storie di storia":Necropoli ebraica a Siviglia.
Si ritiene che la primitiva chiesa di San Bartolomé, nota come San Bartolomé, El Viejo, fosse situata nel luogo che oggi occupa il convento salesiano di la Visitazione, nella Plaza de las Mercedarias, (ex palazzo del marchese di Villanueva del Fresno), coesistendo nel tempo con la sinagoga ebraica.
Con l'inizio dell'espulsione degli ebrei, la chiesa si trasferisce nella sinagoga, nella quale vengono eseguite le opportune opere di adattamento al suo nuovo uso.
Nel 1779, la vecchia sinagoga fu demolita, a causa dello stato di rovina che la proprietà presentava. un nuovo tempio tra i 1.780 e 1.796 rosa, su progetto di Giuseppe Echamorro o Antonio Matias de Figueroa (c'è polemica su questo punto), che è stato consacrato tra i 1.800 e 1.806.
Sottoposto a lavori di restauro per dieci anni a capo di counselingCultura Cultura, nel 2000 è stata nuovamente aperta al culto. Rimangono in sospeso le riparazioni dall'estero.
Questo esterno del tempio è molto semplice e mette in evidenza il portale principale e la torre, entrambi situati sul muro del Vangelo. Rispondono ai modelli classicisti della fine del XVIII secolo, con l'uso di pilastri toscani. Sul corpo quadrato della torre vi è un corpo di campane con colonne e pilastri alternati, senza asta, qualcosa di raro tra le torri della città.