Adrano - La Diavolata e l'Angelicata
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Vorrei farti conoscere, attraverso il mio racconto, ciò che caratterizza nel periodo di Pasqua la mia città, Adrano.
La domenica di Pasqua, precisamente intorno alle ore 12:00, ha inizio la famosa rappresentazione chiamata, in gergo i “Diavulazzi i Pasqua”, che dura circa 60 minuti e che si svolge nella piazza principale di Adrano, ovvero Piazza Umberto; il palcoscenico viene collocato al centro tra il Castello Normanno di Adrano e la Chiesa Madre.
Essa, è una manifestazione di carattere religioso e viene messa in scena da attori locali che tramandano di padre in figlio i modi, i gesti e i versi di questa storica manifestazione, scritta nel 1752 dal poeta locale Don Anselmo Laudani.
Da alcuni anni, il dramma viene rappresentato anche la sera con l’aggiunta suggestiva di musiche e giochi di luce. I personaggi principali sono: i diavoli (Lucifero, capo dei ribelli, Belzebù Signore delle Mosche, Asterot con le sue 40 legioni), vestiti con abiti neri dipinti e dalle tipiche maschere; la Morte, eterna nemica dell’uomo, che tiene un arco in mano ed è travestita con un abito di colore giallo ed uno scheletro dipinto sull’abito correlato alla maschera a forma di teschio; l’Umanità, simbolo della speranza, che viene rappresentata da una bambina che, con una freccia, uccide la Morte e l’Arcangelo Michele, avversario del demonio, anch’egli sconfigge il male.
La Diavolata, infatti, simboleggia l’eterna lotta tra il bene e il male e termina, come è ovvio, con la vittoria del bene. I diavoli, cercano di convincere l’Umanità a restare dannata poiché il cadavere di Gesù Cristo, che è risorto, non è più nel sepolcro ma interviene l’Arcangelo Michele sconfiggendo direttamente Lucifero condannandolo per sempre negli inferi.
Dopo la Diavolata, segue subito l’Angelicata (cambiando lo sfondo dei pannelli che dalla rappresentazione del fuoco degli inferi e del viso di Lucifero passano ad uno sfondo “paradisiaco”) che è stata messa in scena solo dal 1980 (prima veniva rappresentata solo la Diavolata). Dopo la breve pausa del cambio di scena che, da fredda e scura passa a simulare il Paradiso , il tutto contornato con musiche celestiali , entrano in scena gli angeli. Due di loro offrono doni alla Madonna e al Cristo Risorto, il quale la proclama Regina dei cieli. Un momento davvero toccante è il cambio del velo della Madonna. La maggior parte delle statue che rappresentano Maria addolorata, sono caratterizzate da un velo scuro (nero) in segno di lutto; durante l’Angelicata, gli angeli tolgono il velo scuro alla Madonna cambiandolo con uno molto prezioso e poggiandogli una corona al capo incoronandola Regina tra il coro degli Angeli e dei Santi.
Per i cittadini Adraniti, la rappresentazione della Diavolata e dell’Angelicata è un momento molto atteso perché oltre a essere molto sentita, rappresenta un momento di gioia e speranza affinché Cristo Salvatore possa regnare e trionfare nei cuori e portare pace. Finita la rappresentazione, viene effettuato uno sparo pirotecnico.


Testo di Vincenzo Favazza e voce narrante di Piera Elisa Pellegriti

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