Adesso ti racconto di San Nicolò Politi e della Volata dell’Angelo. Nicolò Politi nacque ad Adrano nel 1117 da una ragguardevole famiglia del nobile casato dei Politi, Messer Almidoro e Monna Alpina.
Appena nato, là dove fu battezzato sorse una sorgente, precisamente nel luogo dove ora c’è un pozzetto dentro la Chiesa. I due coniugi, educarono il figlio alla luce della tradizione religiosa che si era mantenuta immutata pur sotto la dominazione saracena e, forse, lo avviarono agli studi sotto la direzione delle istituzioni religiose che allora detenevano il potere culturale. Il centro culturale più prossimo ad Adrano era quello del monastero benedettino di San Nicola, a Catania. I genitori, ormai vecchi, preoccupati che Nicola rimanesse solo e che non si dava pensiero a prender moglie pensarono loro stessi a procurargliela ma, rattristato dalle nozze disposte per lui dai genitori e meditando la fuga, nella notte venne confortato da un Angelo: “Nicola, alzati e seguimi”. Così, abbandonata la casa, i beni e le nozze, dietro i passi dell’Angelo, giunse ad una grotta dell’Etna, detta “Spicuddu”.
“Adrano: città di San Nicolò Politi”, con questo benvenuto, la nostra comunità si presenta al visitatore e auspica che ogni adranita in Sicilia, in Italia e nel mondo, possa farsi apprezzare come il suo illustre concittadino e patrono.
La festa di San Nicolò Politi si celebra dal 2 al 4 Agosto con diverse funzioni sacre e adorazione della reliquia; inoltre, durante la festa del Santo Patrono, viene celebrata anche la Volata dell’Angelo.
Si tratta di un evento annuale che si tiene ad Adrano durante la festa di San Nicolò Politi. Tradizionalmente si ipotizza che l’evento della Volata dell’Angelo sia celebrato già dalla fine del ‘700, quando San Nicolò Politi fu proclamato “Patrono di Adernò”. La Volata dell’Angelo si svolge, come già detto, durante i festeggiamenti in onore del Santo Patrono di Adrano, Nicolò Politi, e gli ricorda la chiamata di Dio.
Quasi al termine della processione della statua del Santo, intorno alle ore 20:00, un bambino o bambina, vestito da Angelo, è posto sulla statua all’altezza di dodici metri sorretto tramite una corda legata da un lato al Palazzo Bianchi e dall’altro alla Chiesa Madre. Nel momento in cui è giunto molto vicino alla statua, tra la folla dei partecipanti, il giovane recita la seguente ode sacra: “Silenzio popolo. Salve, o Nicola: i secoli ti chiameran beato! Inno immortal di gloria in ciel ti sarà cantato! A te che fosti intrepido con l’alma e con la fé e il cor serbasti incolume dell’universo al Re. Nell’ora del perielio a te ricorreremo, nel dì della vittoria uniti a te saremo. In questo dì solenne di gloria e di amor gridiamo uniti: viva, viva il fulgido San Nicolò Politi!”.
Alla fine l’Angelo lancia un mazzo di fiori verso la statua e risale in alto con la benedizione da parte del Sacerdote ai fedeli che partecipano in piazza. Seguono, a questo momento di grande emozione e devozione, una lunga sequenza di fuochi d’artificio.
Testo di Vincenzo Favazza e voce narrante di Piera Elisa Pellegriti