Continuando per il nostro percorso, i visitatori avranno la possibilità di osservare uno dei tre altarini votivi dedicati alla Santa, ovvero quello di edificato in Piazza Indipendenza.
Questa edicola votiva è stata riedificata dopo il catastrofico terremoto seguito dal maremoto che distrusse Messina e Reggio Calabria avvenuti il 28 dicembre 1908. La catastrofe ebbe effetti devastanti, causando più di 70.000 vittime.
Tuttavia la calamità, anche se fu avvertita, non ebbe gravi effetti e non compì alcuna vittima a Paternò. Proprio in questo gli abitanti videro il patrocinio della Santa e, così, decisero di riedificare e decorare l’altare già precedentemente esistente.
Da questo episodio trae origine il famoso inno popolare dedito alla santa, il “Vintottu di S. Barbara”, eseguito ogni 28 del mese di fronte alle edicole dedicate alla Santa in segno di ringraziamento.
Alla base dell’altarino è possibile leggere la scritta: “I fedeli. Immuni dal terremoto. 28 dicembre 1908.” Esso è stato realizzato dal grande scultore Michele Cannavò, paternese, che operò tantissimo nella nostra città ed altrove. L’altare rappresenta due angeli marmorei che tengono sospesa una corona sull’immagine a pittura della Santa.
Ancora oggi l’edicola, insieme a quella di Piazza S. Giovanni e di Via Roma, ha un ruolo di risalto nella festa devota al patrocinio di S. Barbara (Detta anche S. Barbara delle Rose) che si celebra il 27 maggio. Per questa occasione il busto reliquiario della Santa sosta davanti alle edicole e, dopo una rievocazione storica, viene rivolta una preghiera al Signore perché conceda sempre il patrocinio di S. Barbara.
Questa scheda è stata redatta da Cristian Minutolo e Samuel Paterniti (3DT) e la voce narrante è di Samuel Paterniti (3DT)