Palazzo Sgadari fu costruito, intorno alla seconda metà del 1700 da Giuseppe Antonio Sgadari, originario di Petralia Soprana e barone di Celsa, che aveva sposato Donna Rosalia Minneci, appartenente a una delle famiglie più ricche di Mussomeli.
Il Palazzo, tuttavia, fu venduto presto: lo Sgadari, forse inviso ad altri proprietari terrieri, decise di lasciare Mussomeli, vendendo il suo palazzo alla famiglia Schifano che nel frattempo aveva raggiunto una notevole posizione economica e sociale.
Il 15 maggio 1814 la proprietà passava al Comune di Mussomeli, sorto nel 1812 in seguito alla Costituzione siciliana che aveva sancito l'abolizione della feudalità.
Nel corso dell’800 venne trasformato in carcere, poi in ufficio postale e telegrafico e, infine, in sede del Municipio di Mussomeli, fino al 1982.
L'edificio, intanto, aveva acquisito l’elegante aspetto attuale intorno al 1920, dopo vari rimaneggiamenti.
Dal 2002 Palazzo Sgadari è sede dell’Antiquarium archeologico comunale ed è anche utilizzato per rassegne artistiche, incontri culturali e iniziative di rappresentanza.