Caltabellotta - Monastero ed Eremo di San Pellegrino
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Il Monastero con l'Eremo di San Pellegrino a Caltabellotta è un massiccio edificio conventuale, fondato in epoca normanna e poi ampliato nel Settecento e abitato fino agli anni '50 del secolo scorso da monaci benedettini.
Domina da una rupe tutto il territorio circostante e da qui si gode un panorama mozzafiato!
Ad esso adiacente c'è la chiesetta costruita nel 1721: il suo portale di origini barocche cela all'interno il settecentesco simulacro ligneo di San Pellegrino.

Questo luogo è un posto carico di fascino. Sapete che questa chiesetta è stata costruita accanto una grotta in cui abitava un DRAGO? Vi racconterò la storia del drago e di San Pellegrino.

Si narra che in città vi fosse un drago, che abitava proprio su questa rupe.

Per placare la sua fame gli abitanti del villaggio gli dovevano consegnare un bambino estratto a sorte tra i loro figli: pensate quale immane disgrazia fosse per gli abitanti! Questo finché non arrivò Pellegrino. Era qualcuno che arrivava da molto lontano, proveniva dalla Grecia ed era stato inviato dall'apostolo Pietro per convertire gli abitanti della Sicilia alla religione cristiana. Sbarcato ad Eraclea, non lontano da qui, affrontò il viaggio che lo condusse a Caltabellotta. Giunto al villaggio, domandò l'elemosina a una donna che stava cuocendo del pane. Ma la donna, cuore di pietra, glielo negò. Ella tornò poi a controllare il pane che era in forno e si accorse che si era trasformato proprio in una pietra.
All'interno della Chiesa su un'altare si vedono anche uova, lievito, e altri cibi che gli furono negati, trasformati secondo la leggenda in pietre.

Ebbene, nonostante gli avesse negato il pane, Pellegrino portò il bimbo sulla rupe e quando il drago aprì la bocca per divorarlo lui gli conficcò in gola il suo bastone e lo uccise. Caltabellotta fu liberata dal drago e Pellegrino rimase a vivere come eremita  proprio sulla rupe.

Il bimbo, che fu chiamato Liberato, alla morte di Pellegrino divenne il secondo vescovo della nostra città, che allora si chiamava Triokala. Pellegrino divenne il santo protettore del villaggio.

Se entrate, accanto la Chiesetta, troverete due grotte: la grotta del male dove secondo la leggenda abitava il drago e dove venne ucciso, e la grotta del bene, dove dimorava Pellegrino, abbellita con affreschi!

Da tempo immemore, il 17 e 18 agosto di ogni anno si svolge la festa in onore di San Pellegrino.



Testo di Giusi Genova e voce narrante di Lilli Nicolosi

 

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