Hai mai sentito parlare della Grotta di Carburangeli? È incredibile di quanti tesori possano trovarsi dietro casa, o meglio sotto i nostri piedi senza rendercene conto! Visitare la Grotta di Carburangeli è una bellissima esperienza che devi vivere assolutamente! La riserva naturale protetta “Grotta di Carburangeli” si trova nel territorio comunale di Carini, in provincia di Palermo.
Istituita nel 1995, è stata affidata in gestione al Comitato Regionale Siciliano di Legambiente per la protezione e la valorizzazione, in quanto sito di notevole interesse speleologico, paleontologico e biologico.
A partire dagli ingressi puoi addentrarti nel sottosuolo per circa 400 m lungo lo sviluppo della grotta, in un susseguirsi di vani con andamento orizzontale. All’interno potrai ammirare una moltitudine eccezionale di micro e macroforme tipiche degli ambienti di grotta.
Stalattiti, stalagmiti e colonne dalle fogge più strane e bizzarre, svelate per pochi istanti dall’illuminazione, creano incantevoli giochi di luci e di ombre e sono alcuni degli elementi che contribuiranno a rendere particolarmente suggestivo e fiabesco il tuo percorso all’interno della grotta.
Devi sapere, prima di entrare, che le grotte sono caratterizzate da una temperatura pressoché costante, da un’elevatissima umidità dell’aria e dall’assoluta assenza di luce. Sebbene non adatto quindi alla vita delle piante, la grotta è comunque popolata da animali cavernicoli. Non preoccuparti! Non credere che spunti fuori chissà che bestia! Si tratta invece solo di piccoli organismi (insetti, crostacei, ragni, millepiedi, molluschi...).
La grotta di Carburangeli ospita, però, anche una importante colonia di pipistrelli, che, nonostante godano di ingiusta e alquanto infondata fama, risultano al contrario “utili” agli uomini e alle colture. La loro dieta insettivora permette infatti di catturare una gran quantità di prede; dei veri e propri insetticidi naturali!
Durante le campagne di scavo eseguite nel corso degli ultimi secoli all’interno della grotta di Carburangeli, sono stati rinvenuti numerosi resti fossili appartenenti a specie animali ormai non più presenti in Sicilia come l’elefante, l’orso, la iena, il bisonte ed il cervo.
Si tratta di animali arrivati fin qui dall’Africa e dalla penisola italica attraverso alcuni passaggi naturali, detti “ponti”, che si sono formati in seguito all’abbassamento del livello del mare durante le glaciazioni neozoiche e, quindi, rendevano attraversabili tratti che in realtà normalmente sono coperti dalle acque.
Pensa che, grazie al suo sviluppo orizzontale e all’ampio ingresso collocato in un’area facilmente accessibile, la grotta di Carburangeli ha ospitato anche l’uomo preistorico proteggendolo dal freddo e dai predatori. Infatti, gli scavi archeologici eseguiti hanno riportato alla luce interessanti resti ed utensili risalenti ad un periodo compreso tra il Paleolitico e l’Età del Bronzo: lame, punte di selce utilizzate per la caccia, frammenti in pietra lavica riconducibili ad antiche macine e manufatti in terracotta.
Inoltre, ad ulteriore testimonianza dello stretto legame esistito tra gli uomini preistorici e la grotta di Carburangeli, puoi osservare nella parete posta all’ingresso della cavità un disegno a carboncino che, ancora in fase di studio, sembra rappresentare uno stregone durante una cerimonia propiziatoria.
Legambiente mette gratuitamente a disposizione il proprio Personale (o le Guide autorizzate) ed i caschi speleo con illuminazione elettrica. Ti consiglio di andare munito di calzature adeguate per la visita (es. scarpe da trekking, o comunque scarpe chiuse e con suola ben scolpita), di abbigliamento comodo ed adeguato alle condizioni atmosferiche e stagionali.
Adesso, una volta addentrato nella cavità, non ti resta che spegnere le luci ed "ascoltare" con attenzione il silenzio della grotta!
Testo e voce narrante: prof.ssa Scaglione Claudia (ITET Marco Polo di Palermo)