Antico feudo dei conti Rovellone, il castello di Precicchie è citato già in alcuni atti del XII secolo, anche se la sua fondazione è probabilmente precedente: nel 1104 il “castellu de Pleche” viene donato al monastero di San Vittore, allo stesso monastero vengono donate terre nei pressi della “corte de Prece” nel 1135. Il toponimo Precicchie rimanda alla natura scoscesa dell’area in cui sorge (dal latino praeceps, scosceso), che costituisce nel tempo una difesa naturale, soprattutto nel lato nord completamente inaccessibile. Entrando da sud si ha immediatamente la percezione dell’assetto compatto dell’impianto fortificatorio, costituito da una torre che sovrasta la porta di accesso a sud e, sullo stesso lato, dalle alte mura del cassero, provvisto di cisterna. L’importanza del castello, posto in un territorio strategico, attira le mire espansionistiche dei comuni limitrofi: nel 1227 Bernabeo, signore di Precicchie, si fa cittadino di Apiro, togliendo il primato al Comune di Jesi. Il contenzioso termina nel 1377 per volere di papa Gregorio XI che assegna definitivamente a Fabriano la giurisdizione sul territorio del castello.
Il piccolo borgo mantiene ancora intatto tutto il fascino del tempo, avvolto da una natura incontaminata e da un panorama suggestivo, apprezzabile in particolar modo durante gli eventi organizzati da L’Associazione Castello di Precicchie che da oltre trentacinque anni si occupa della sua valorizzazione.