Chiesa della Beata Vergine Maria SS. del Rosario
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La Chiesa della Beata Vergine del Rosario sorge nell’omonimo quartiere dove, prima del 1627, sorgeva il Convento dei Padri Predicatori di San Domenico, dedicato alla S.S. Trinità.
Il Convento, come racconta Antonio Lucchino, storico locale, era “…piccolo e di pochissima entrata, che appena possono stare un Frate e un Converso. Ha il campanile e la campana e la Chiesa angustissima…”. La piccola chiesa era composta di una sola navata e coperta di tettoia senza soffitto; aveva un unico altare di pietra addossato al muro e un grande quadro della Vergine del Rosario con i quindici misteri dipinti intorno. Così la descrive Nicola Pitta, altro storico locale nel suo scritto dal titolo “Apricena”.
La Congrega decise poi di erigere sullo stesso luogo una nuova chiesa più ampia e più rispondente alle esigenze del vasto rione che si era andato sviluppando. Il lavoro di demolizione cominciò il 21 aprile 1914 con disegno dell’apricenese Pasquale De Peppe con firma del geometra Michele Pertosa. Il 28 maggio 1914, alla presenza dell’allora Commissario Prefettizio, il dott. Michele Amendola, dell’Avvocato Raffaele Ciacca, e del parroco Don Giovanni Traino, venne posta la prima pietra della nuova Chiesa.
La Chiesa, nella sua attuale conformazione, occupa un isolato trapezoidale delimitato a ovest da Via Vittorio Veneto, a est da Via B. Buozzi, a Nord con Viale A. Moro e a Sud con Via Cairoli. La sagoma del fabbricato risulta come affiancamento di due volumi: uno di pianta rettangolare proprio dell’impianto originario della chiesa e uno annesso che lo affianca e che ospita le sale parrocchiali. Pur presentandosi piuttosto liscia e piatta, la Chiesa domina il grande spazio antistante.
La facciata è rivolta a ovest. Cinque gradini curvilinei in pietra di Apricena conducono ad un portale in legno, dalle linee essenziali; fanno da cornice due colonne in pietra locale, in uno scialbo corinzio, che sorreggono un piccolo timpano dal profilo intarsiato, dominato, al centro, da un mosaico semicircolare raffigurante San Giuseppe e realizzato nel 1976 per sostituire l'antica pannellatura lignea.
Al di sopra del portale, vi è un modesto rosone in vetro a mosaico, di 160 cm di diametro raffigurante lo stemma di San Bernardino. Il profilo a capanna della Chiesa è spezzato da un alto frontone posto centralmente e suddiviso in cinque strette nicchie sorrette da piccole colonne. Il frontone è coronato da archetti lobati, sormontati da una modanatura a toro che termina con una fascia a dentelli sotto la gronda. Quattro lesene chiariscono all’esterno la distribuzione dello spazio interno costituito da una sola navata.
La facciata risultava inizialmente intonacata con latte di calce di colore ocra ad eccezione delle lesene in bianco e dello zoccolo in pietra nella parte inferiore.
In tempi recenti la facciata ha subito ulteriori lavori di restauro.
L’ingresso presenta una struttura lignea che fa da androne con tre porte, due laterali e una centrale più ampia in corrispondenza dell’unica navata centrale. Al di sopra, all’altezza di 3.40 m, si sviluppa la cantoria ricavata da un soppalco di 2.40 m X 7.70 m, alla quale si accede tramite una ripida scaletta a pioli posta sul lato destro dell’ingresso.
Sul lato sinistro dell’ingresso il fonte battesimale in marmo bianco è ricavato in una piccola nicchia rivestita con un mosaico commissionato alla ditta Mellini di Firenze nel 1976. La Chiesa è ad un’unica navata, questo fa si che all’ingresso la visuale venga catturata immediatamente (date anche le modeste dimensioni) dall’area absidale. L’organizzazione di questa zona prevedeva una balaustra, probabilmente in pietra, che separava la zona del presbiterio dall’aula e sullo sfondo l’altare, presumibilmente anch’esso in pietra, addossato al basamento. Su questo era collocato il tabernacolo sormontato dal simulacro della Beata Vergine Maria del S.S Rosario ai cui piedi sono inginocchiati San Francesco e Santa Chiara. Questa strutturazione persiste almeno fino al 1964. Ad oggi il presbiterio, come allora, è sopraelevato di tre gradini, un tempo in mattonelle di cemento, ora in granito così come la pavimentazione di tutta la Chiesa.
La balaustra è stata rimossa e il nuovo altare, in marmo di Carrara, è posto al centro e sopraelevato da un ulteriore gradino. Sullo sfondo l’arco della parete fa da cornice a due piccole aperture ad arco che permettono l’accesso alla sacrestia. L'arco centrale accoglie il tabernacolo e il simulacro.

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Istituto Istruzione Secondaria Superiore - Federico II - Apricena

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