Chiesa della Santissima Trinità
Overview
Reviews 0

Risalendo da Piazza Duomo, lungo la via Vittorio Emanuele, incontrerete, all’angolo con la via Quartarone, il complesso della Santissima Trinità. Questa era un’area conventuale, dove le monache di clausura, dal 1566, vivevano come carcerate: alte mura circondavano il monastero, impedendo qualunque fuga. Qui, un secolo dopo, abitavano 26 suore. Quando nel 1669 Catania fu raggiunta dalla terribile eruzione dell’Etna, il convento ne fu circondato ma ne rimase miracolosamente illeso.

Il miracolo non si ripeté, purtroppo, nel 1693: il monastero cadde rovinosamente distrutto con il terremoto del Val di Noto e sotto le macerie morirono ben 28 delle 34 suore che vi erano rinchiuse.

Il monastero, annesso alla Chiesa, e oggi diviso tra una caserma dei carabinieri e il liceo scientifico “Enrico Boggio Lera”, è frutto di un’altra impegnativa ricostruzione.

I primi lavori furono affidati ad Alonzo di Benedetto, sostituito poi nel 1735 da Giovan Battista Vaccarini e completato da Francesco Battaglia.
Due architetti, in particolare, lavorarono alla realizzazione della facciata della chiesa: il primo ordine fu affidato a Giovan Battista Vaccarini, il secondo a Stefano Ittar.
Una bella scalinata in pietra lavica accoglie il fedele; il portone di ingresso si apre nella parte centrale, concava, è inquadrato da due colonne e coronato da due statue che guardano verso il centro, dove si trova l’Occhio di Dio; un cornicione aggettante divide il primo dal secondo registro, dove si apre e dà movimento alla facciata una loggia con 3 grandi finestre. Il secondo livello è, infine, sormontato da due torrette campanarie.

I lavori di livellamento del manto stradale, che furono condotti nell’Ottocento, fecero abbassare il livello del portale di ingresso. Fu necessario, a quel punto, raccordare la navata centrale all’atrio di ingresso tramite una doppia rampa di scale.
Un antiporta ligneo vi introdurrà nella vasta navata  unica, che ha una particolare forma ellittica. Grazie alla disposizione degli elementi architettonici, dei decori in stucco bianchi e dorati e delle grate panciute, il vostro sguardo e la vostra attenzione saranno attirati subito dall’altare centrale. Sormontato da un tempietto circolare concluso da una croce, l’altare in marmo è chiuso in un’area presbiteriale di forma quadrangolare e, alle spalle, ha coro e organo, quest’ultimo non in funzione

Questo elegante esempio di barocco catanese è arricchito dalle tele dipinte da Olivio Sozzi, tra cui  Il Battesimo di Cristo e San Benedetto mostra la sua regola, e da Sebastiano Conca, con il suo San Giovanni Evangelista e la donna vestita di sole dell’Apocalisse.

 

La voce narrante di questa scheda è di Silvia Majorana.

Reviews

0.0

0 comments

Provided by

Comune di Catania

Comune di Catania

Il Comune di Catania ti dà il Benvenuto attraverso le audioguide gratuite dei suoi musei e gli itinerari in città.

This story belongs to