Chiesa di San Marcello Maggiore
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La chiesa di San Marcello Maggiore è la più antica chiesa longobarda di Capua, legata ad una leggenda che ogni capuano conosce: la leggenda dell’aquila della Chiesa di San Marcello.

L’edificio, infatti, presenta, nel lato nord, l’unica traccia del periodo originario: un maestoso portale sormontato da un arco, sopra il quale troneggia, dispiegata e fiera, un’aquila di marmo.

Nei racconti della Capua popolare circolava un detto affascinante, misterioso, che ha catturato per decenni e per secoli la curiosità dei suoi abitanti. Secondo la leggenda dell’aquila di San Marcello, “dove volge lo sguardo l’aquila, lì è sepolto il tesoro“. Si racconta che l’aquila avesse, incastonate negli occhi, due pietre preziose. Come ogni leggenda popolare che si rispetti, esistono più versioni: nel racconto dell’uno sono due rubini, nel racconto dell’altro due smeraldi.

L’animale si trova con lo sguardo rivolto verso Via Ludovico Abenavolo, dove sorgeva la chiesa di san Benedetto, oggi dei SS. Filippo e Giacomo, un tempo sede dei Gesuiti. Secondo la leggenda dell’aquila della chiesa di San Marcello, gli occhi dell’animale, quando colpiti dai raggi solari, proiettavano due fasci di luce in corrispondenza di un preciso luogo. Lì, ben in vista ma al contempo nascosto, doveva trovarsi un antico e prezioso tesoro. Per decenni i capuani, incuriositi e ammaliati dal fascino misterioso della leggenda, lo hanno cercato. Solo tempo dopo, quando i due preziosi occhi dell’aquila furono trafugati da ignoti una notte, capirono: quello che cercavano era stato per secoli sotto il naso di tutti, nascosto eppure in bella vista.

Erano gli occhi il vero tesoro della chiesa. Sottratto alla città e alla storia e mai più ritrovati.

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Roberta Affinito

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