Il nostro itinerario Barbarino inizia dalla cosiddetta chiesa della Gancia o più correttamente detta chiesa S. Maria in valle di Josaphat.
La chiesa della Gancia viene eretta nel 1092 dalla contessa Adelasia, moglie del conte Ruggero, lo stesso anno della costruzione del castello Normanno anche se ancora non era avvenuta la conquista normanna.
A partire dal 1563 abbiamo delle notizie certe e documentate che all’interno della chiesa è praticato il culto di Santa Barbara.
Qui infatti era conservata la reliquia del dito che nei giorni di festa i monaci prestavano al clero per portarla in processione. Il 12 ottobre del 1572 a causa di contrasti tra monaci e clero la reliquia fu consegnata alle monache benedettine. Tuttavia rimane una seconda reliquia ai padri benedettini cioè la mandibola, che verrà donata alla chiesa di santa Barbara solo nel 1731. Ancora oggi la reliquia del dito viene conservata nel monastero dell’Annunziata. Come allora la reliquia viene consegnata alla chiesa di santa Barbara per renderle culto e venerarla. L’edificazione della chiesa di Santa Barbara è collegata alla devozione della cittadinanza che proclamano Santa Barbara patrona dopo gli avvenimenti del 1576, come la liberazione della pestilenza. Proclamata patrona di Paternò bisognava costruire un edificio più grande e sontuoso per renderle gloria. Il 25 gennaio 1581 l’abate di S. Nicolò l’Arena e Santa Maria di Licodia ottenne la licenza di fare concessione della chiesa di Santa Maria Maddalena ai giurati, quest’ultima concessa dai padri benedettini della Gancia.
La chiesa della Maddalena diventerà la nuova chiesa di Santa Barbara nell’attesa della costruzione di quella nuova.
Questa scheda è stata redatta da Fallica Domenico e Di Mauro Gabriele (3DT).
La voce narrante è di Gabriele D Mauro.