La Chiesa Madre Santa Maria delle Stelle di Comiso fu costruita verso la fine del 1300, su una chiesa già esistente forse due secoli prima.
Dopo il terremoto del 1693 fu distrutta e nuovamente ricostruita nel 1699 grazie all'aiuto del conte Baldassarre IV Naselli.
In realtà, rispetto a tanti altri cantieri di ricostruzione nella Sicilia orientale, qui i lavori furono molto rapidi! Infatti la chiesa venne subito riconsacrata, ma ancora non presentava la sua veste definitiva. Fu per questo motivo che la famiglia Naselli decise di chiamare a sé uno degli esponenti principali del Barocco Siciliano, Rosario Gagliardi, che fu tra i protagonisti della ricostruzione, soprattutto a Noto, Caltagirone, Ispica e Modica.
Gagliardi lasciò al clero i disegni dell'intero complesso e in particolare della facciata fronteggiante Piazza delle Erbe; questo progetto però non venne mai realizzato e ancora oggi si conservano i disegni all'interno dell'archivio del duomo.
La chiesa barocca che vedete oggi venne completata molto più tardi dagli architetti locali Mariano Battaglia e Giuseppe Galeoto.
Proprio l'architetto Galeoto innalzò la bella cupola dai ricami gotici, che ancor oggi potete ammirare. Entrando all'interno vi sembrerà che una grande massa di pilastri divida la navata centrale da quelle laterali! Ci sono anche quindici altari dove potete ammirare alcune delle opere più belle qui conservate.
Innanzitutto, vi invitiamo ad alzare lo sguardo per ammirare il soffitto in legno, realizzato dall'affrescatore Antonio AIberti, che comprende cinque grandi dipinti racchiusi dentro riquadri di legno dipinti d'oro.
In fondo alla Chiesa si trova l'altare maggiore in marmi policromi, ma tra le altre opere spiccano il monumento funerario in marmo del principe Baldassare V Naselli; mentre una statua in marmo della Madonna del Carmelo, inserita in una nicchia con ricca decorazione barocca, nonostante sia rotta a metà è di stupenda bellezza.
Fra gli altari vi segnaliamo diverse tele da poter ammirare come La Natività della Vergine Maria, due tele raffiguranti S. Bartolomeo e I ''Cinque Martiri'' e una tela ovale che racchiude il Cuore di Gesù lavorato in legno scolpito.
Infine la chiesa custodisce un presepe della scuola napoletana del 1700 ed un piccolo labaro processionale ornato nelle processioni.
Questa Chiesa è importante anche per noi comisani, perché qui, la terza domenica di maggio, si svolgono i festeggiamenti in onore di Maria SS. Addolorata.
Il primo evento si svolge il martedì successivo alla Domenica di Pasqua: nella sagrestia della Chiesa Madre si forma dapprima il comitato dei festeggiamenti, poi si dà inizio alla prima raccolta dei contributi da parte del presenti.
La Domenica che precede la festa ha luogo la ''Cena'': si tratta di tavole piene di pietanze allestite dai fedeli davanti alle proprie abitazioni, che vengono poi raccolti dai componenti del comitato.
Il sabato, giorno prima della festa, si svolge la processione detta ''A piddiata ro mantu'': si tratta di una processione che va dalla Chiesa di San Biagio alla Chiesa Madre. In questo caso la Madonna accompagnata da noi fedeli, avvolta dal manto di velluto blu notte, stringendo tra le mani la spada e il fazzoletto.
All'inizio della messa pomeridiana del sabato, c'è poi la ''Svelata'': fra l'emozione di noi fedeli che assistiam trepidanti, viene ritirata una tenda ed appare il simulacro dell'Addolorata!
Questo per molti è il momento più importante perché la statua è mostrata al popolo comisano solamente in occasione della festa!
Subito dopo la svelata c'è un altro momento carico d'emozione: il coro dei bimbi intona l'Inno dell'Addolorata.
Infine, la Domenica della festa la Madonna Addolorata esce in processione e viene portata in Piazza Fonte Diana: qui, su un palco i bambini attendono di cantare nuovamente l'inno dinanzi al simulacro. Dopo l'inno, la processione prosegue lungo le strade cittadine, per culminare infine in uno splendido spettacolo pirotecnico!