Tra il 1496 e il 1785, a Pizzighettone, dove oggi è presente l’Opera Pia Luigi Mazza, sorgeva il convento di S. Giuliano.
“Anticamente, fuori Porta Cremona esisteva già una chiesa dedicata al Santo e vicino ad essa un ospizio”1 per l’alloggio dei più bisognosi. San Giuliano, detto anche l’Ospedaliere, veniva considerato, infatti, il protettore dei viaggiatori, dei pellegrini, degli osti e degli albergatori.
All’interno del monastero, vi erano numerose religiose appartenenti alle famiglie più altolocate del paese; esse seguivano con devozione la regola di S. Agostino che prevedeva una vita di carità, di povertà, di castità, di perdono e di ubbidienza. Nel convento, oltre ai molteplici momenti contemplativi, vi erano anche occasioni di svago in cui le giovani donne si dilettavano nel canto e suonavano alcuni strumenti come il clavicembalo e il violino. Le monache, chiamate anche le Servite, vestivano con un abito nero e avevano il capo rasato coperto da un velo bianco e nero: il primo simboleggiante la castità e il secondo esprimente il rigorismo della clausura. Attualmente l’esterno dell’edificio si presenta completamente ristrutturato; nella parte interna, il cortile è incorniciato da un porticato in tipico stile quattrocentesco.
Informazioni e ricerca a cura di Pro Loco di Pizzighettone.
Servizio Civile Universale, anno 2019