L’ex conservatorio e’ diviso in due piani, al primo piano possiamo trovare la biblioteca comunale dal 2006 ad oggi, data in comodato d’uso gratuito all’istituto universitario l’orientale di napoli. fin dall’ 800 il comune di procida ha avuto una biblioteca comunale che e’ giunta a noi dopo varie peregrinazioni non sempre indolori. il suo massimo splendore lo ha avuto nei primi anni 50 allorquando fu affidata al professore sferratore e posizionata in tre ampi locali della scuola elementare v. scialoja in largo caduti. dagli anni 60 in poi la biblioteca non ha trovato piu’ una sua degna sistemazione per cui ha vagato alla ricerca di un luogo stabile e adeguato: nel frattempo si smembrava e molti libri furono collocati nelle varie scuole procidane. intorno al 2006, allorquando l’amministrazione cedeva i locali del piano terra e del primo piano, fu stabilito che al primo piano doveva esserci anche la biblioteca comunale pubblica. da giugno 2017, con un protocollo di intesa istituzionale, la gestione della biblioteca comunale di procida e’ stata affidata all’associazione culturale isola di graziella, il presidente dell’associazione e’ il prof. pasquale lubrano lavadera, associazione di promozione sociale che ha provveduto in questi mesi alla riattivazione di essa prendendo in carico i libri esistenti curandone un primo catalogo e predisponendo la possibilita’ di prestito librario o di consultazione e di ricerca. al secondo piano, attualmente denominato palazzo della cultura, a terra murata, dal 10 giugno 2011 e’ possibile visitare la ricostruzione di una tipica abitazione procidana come sarebbe stata la casa di graziella. nel settembre del 1811 arriva in italia alphonse de lamartine, scrittore e poeta francese di soli 21 anni e protagonista del gran tour; e secondo il romanzo graziella, lamartine soggiorna a procida dal 1 aprile 1812 a fine maggio 1813 e in questi 14 mesi lo scrittore si innamora della giovane fanciulla procidana graziella, orfana, vive con la nonna, il nonno andrea ed i suoi fratelli di cui ricordiamo beppo. lamartine solo nel 1849 decidera’ di scrivere questo bellissimo romanzo. e’ la storia di un amore nato sull’isola dove, tra la dolcezza del luogo ed il profumo del mare, graziella, una giovane fanciulla dagli occhi neri e dalle lunghe trecce, fa perdutamente innamorare il protagonista, grazie alla sua semplicita’ e alla sua bellezza selvaggia. la fanciulla era figlia di pescatori procidani, dove lamartine trascorse il suo soggiorno partenopeo, abbandonando le vesti di viaggiatore francese facoltoso per avvicinarsi alla vita semplice e modesta della gente del posto. quel tenero amore nato durante le lunghe giornate trascorse insieme a lavorare il corallo o a leggere storie d’amore nella piccola casetta di pescatori procidani, viene interrotto dalla partenza improvvisa di lui per la francia. alphonse lascia la sua amata graziella con una promessa: sarebbe ritornato presto da lei. nell’attesa la fanciulla si ammala di tubercolosi e prima di morire, gli spedisce una lettera contenente una treccia dei suoi capelli. alphonse conservera’ per tutta la vita quella lettera e quella treccia insieme con il ricordo di quell’ amore che non riuscira’ piu’ a trovare in nessuna donna. a 200 anni da questo evento l’associazione culturale “la casa di graziella”, in unione con il comune di procida, ha voluto ricostruire questa ipotetica casa di graziella. ovviamente ha ricostruito una casa piu’ ricca rispetto a una casa di pescatori (che non c’era quasi nulla). tutto il corredo della casa e’ datato tra 1800/1900 ma nulla e’ appartenuto a graziella. questo museo ha lo scopo di salvaguardare e tramandare la storia di procida ai posteri, attraverso il mito di graziella che visse e mori’ per amore. the three beauties of procida.