Fagifulae - Santa Maria a Faifoli
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La persistenza di occupazione umana nel sito dell'antica Fagifulae (l'attuale Montagano), individuata in località S. Maria a Faifoli, è documentata già nelle fonti antiche; la cita Livio (XXIV, 20, 5) narrando delle vicende della seconda guerra punica nell'anno 214 a.C. dopo la sconfitta romana di Canne; la cita Plinio (Naturalis Historia, III, 12, 107) come municipio romano.
Gli scavi, molto limitati, eseguiti sul sito hanno rivelato la presenza di una complessa stratigrafia archeologica che si estende dall'epoca protostorica fino all'alto medioevo. Le stesse strutture murarie presentano numerose fasi; la più evoluta è quella di epoca romana, con ambienti pavimentati in mosaico ed in opus spicatum (una pavimentazione di mattoncini disposti a spina di pesce); è presente anche un edificio absidato. Non si hanno elementi per poter avanzare ipotesi sulla conformazione urbana e sulla sua estensione (che comunque doveva essere piuttosto limitata).
A conferma della elezione del centro a municipio è una iscrizione ora irreperibile che nel 1700 era inserita nel pavimento della chiesetta di S. Maria a Faifoli. Tale iscrizione citava i decuriones Fagifulanorum ed i Fagifulani.
Il sito è ubicato a mezza costa, in posizione panoramica sulla riva destra del medio corso del fiume Biferno; il territorio municipale confinava con quello di Larinum, di Terventum, di Saepinum.

Fonti e bibliografia:
Masciotta G.B., "Il Molise dalle origini ai giorni nostri", Cava dei Tirreni, 1914-52.

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