Fiume Sangro e Lecceta di Torino di Sangro
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Il Sangro è uno dei fiumi a tratti più pescosi d'Italia.  Nasce nel Parco Nazionale d'Abruzzo a 1441 m slm sotto il Passo del Diavolo, territorio della Marsica. Sfocia qui dopo aver percorso circa 122 Km. Le sue acque bagnano due regioni (Abruzzo e Molise) e il territorio di tre province: L'Aquila, Isernia e Chieti. Negli anni 2000 il fiume Sangro è entrato a far parte di aree naturali protette, come l'oasi di Serranella e la qui vicina Lecceta di Torino di Sangro. La Riserva Naturale Regionale “Lecceta di Torino di Sangro” è stata istituita nel 2001 ed è estesa 175 ettari. E’ possibile raggiungerla con la Strada Provinciale 119, da imboccarsi sulla SS16 vicino il ponte sul fiume. Il Centro Visite è a poco più di 1 km da qui. L’area, che comprende la foce del fiume Sangro, è sovrastata da un bosco misto in cui domina la lussureggiante macchia mediterranea. L'area boscata, che si estende ad angolo tra l'ultimo tratto del fiume Sangro ed è uno dei pochi boschi litoranei relitti sull'Adriatico, impiantato su arenarie del pliocene che si estende dal livello del mare fino a circa 115 m di quota e forma un unicum ambientale. La specie arborea dominante è il leccio a cui si associano la roverella e l'orniello. Ricco il sottobosco dominato da densi tappeti di edera. E poi è possibile ammirare e godere della vista e del profumo del sanguinello, la rosa di San Giovanni, il biancospino, il ligustro, il pungitopo, la liquirizia del lentisco. Il bosco riveste grande importanza anche per la fauna: oltre agli uccelli acquatici che frequentano la foce del Sangro ed il litorale adriatico, nella folta vegetazione mediterranea trovano rifugio numerosi uccelli, sia durante il periodo riproduttivo che nei periodi di passo. Nel bosco vive e si riproduce una consiste numero di testuggine europea comune, la Testudo hermanni. All’interno della riserva vi sono itinerari e percorsi, da seguirsi in autonomia e con l’aiuto di esperti professionisti.

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