Eccoci arrivati davanti al nostro primo punto di interesse di questa splendida città: Piazza Vittorio Emanuele II. Come potete vedere, è circondata da palazzi con ampi portici di stile ottocentesco.
Vi porto subito ad ammirare la particolarità di questa piazza che forse non tutti conoscono. Se si attraversano i giardini di Piazza Vittorio Emanuele II ci si può imbattere in un misterioso monumento situato presso l’angolo della piazza che fronteggia la chiesa di S. Eusebio. Tale monumento è costituito da una cornice marmorea coperta di incisioni. Ai lati della cornice, ci sono anche due statue. Questo monumento è la maggiore testimonianza epigrafica italiana di una delle scienze più antiche: l’Alchimia. La porta in questione è la cosiddetta Porta Magica, l'ingresso della residenza dell'alchimista Massimiliano Palombaro.
La Porta Magica, detta anche Porta Alchemica, Porta Ermetica o Porta dei Cieli, è un monumento edificato tra il 1655 e il 1680 da Massimiliano Palombaro nella sua residenza, villa Palombara, nella posizione quasi corrispondente all'odierna piazza Vittorio, dove oggi è stata collocata.
La Porta Alchemica è l'unica sopravvissuta delle cinque porte della villa.
La Porta Magica. Secondo la leggenda un pellegrino fu ospitato nella villa per una notte. Il pellegrino, identificabile con l'alchimista dimorò per una notte nei giardini della villa alla ricerca di una misteriosa erba capace di produrre l'oro. Il mattino seguente fu visto scomparire per sempre attraverso la porta, ma lasciò dietro alcune pagliuzze d'oro frutto di una riuscita trasmutazione alchemica e una misteriosa carta piena di enigmi e simboli magici che doveva contenere il segreto della pietra filosofale.
Il marchese fece incidere, sulle cinque porte di villa Palombara il contenuto del manoscritto coi simboli e gli enigmi, nella speranza che un giorno qualcuno fosse riuscito a decifrarli.
I simboli incisi sulla porta possono essere rintracciati tra le illustrazioni dei libri di alchimia e filosofia esoterica che circolavano verso la seconda metà del '600.
Si riconoscono i simboli di alcuni pianeti, qualche scritta in latino e altri simboli misteriosi.
Sul frontone della Porta si nota subito una scritta in latino che tradotta recita: "Tre son le cose mirabili: Dio e uomo, Madre e vergine, trino e uno".
Sull’architrave è scolpita una invocazione in ebraico (Spirito divino) e una in latino (Il drago Esperio custodisce l’ingresso del magico giardino)
Lungo gli stipiti troviamo di nuovo incisioni in Latino, accompagnate da simboli di pianeti o, secondo la simbologia degli alchimisti, di metalli.
La Porta presenta quindi un’abbondanza di simboli e scritte misteriose. La cosa interessante è che, da quando esse sono state incise sulla Porta, cioè dal 1680, nessuno è riuscito a interpretarle.
La sensazione di magia, in quell'angolo, è rimasta un vero gioiello e un tutt'ora segreto della città e per tutto il mondo.
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