Siete appena entrati alla "Villa Comunale Gorgia" di Lentini: sulla destra, camminando, vi troverete di fronte ad un calco a mezzo busto di Gorgia. Forse non sapete che per noi lentinesi fu uno dei personaggi più illustri della storia, uno dei più grandi retori e filosofi siciliani. La Villa deve proprio a lui il suo nome, così come il nostro Liceo Classico. Fu discepolo di Empedocle, e dei retori siracusani Corace e Tisia. É considerato uno dei maggiori esponenti del sofismo, e proprio per questo grande oratore. Dovete sapere che Gorgia fondava la sua morale sull'arte della parola; con i suoi discorsi e racconti era capace di tenere alto l'interesse di centinaia di discepoli, facendoci capire l'importanza e il potere che le parole hanno nell'uso della vita quotidiana. Il pensiero di Gorgia, inoltre, ruota attorno all’esigenza di interpretare il “mistero” del presente, rivelandocelo sotto il ruolo di “maestro di verità".
Nacque intorno al 483 a.C., circa 2500 anni fa, nella nostra amata Leontinoi. Nel 427 prese parte ad una spedizione ad Atene per richiedere aiuti militari nella guerra contro Siracusa. Ad Atene riscosse un grande successo per la sua eloquenza. Viaggiò in molte regioni della Grecia, come in Tessaglia, in Beozia, ad Argo (dove le sue lezioni vennero interdette), a Delfi e a Olimpia, dove pronunciò discorsi memorabili.
Ma come poteva sostenere questi viaggi?
Vendendo i propri insegnamenti di città in città, pare guadagnasse ingenti ricchezze facendosi pagare fino a 100 mine ad allievo, che per allora era davvero una grande somma, anche se in realtà alla sua morte lasciò una somma piuttosto modesta.
A chi gli domandava quale fosse il segreto della sua longevità rispondeva: "Non aver mai compiuto nulla per far piacere ad un altro." Sicuramente un rivoluzionario per l'epoca.
Gorgia morì lontano dalla sua patria, in Tessaglia. Tra i suoi numerosi discepoli si ricordano Polo di Agrigento, ma anche personaggi importantissimi della politica ateniese, come Crizia, Alcibiade, Tucidide, Alcidamante, Isocrate e Antistene. Pare inoltre che intrattenesse ottimi rapporti di amicizia con Pericle. Molte furono le opere a lui attribuite ma le principali di Gorgia sono "L'Encomio di Elena" e "Sul non essere o sulla natura".
Questa scheda è stata redatta da Debora Zappulla. L'audio è a cura di Debora Zappulla.