Regia di Roberto Faenza, con Margherita Buy, Luca Zingaretti, Goran Bregovic, Alessia Goria, Gea Lionello
Una donna è al telefono in una cabina telefonica: protesta con l’operatore chiedendo che le venga ripristinata la sua linea telefonica privata. Fuori, l’attendono due bambini, i suoi figli. La donna è Olga, la protagonista de I giorni dell’abbandono. La location della sequenza è piazza Cavour, a Torino, per l’esattezza nei giardini che ne occupano larga parte.
Olga è una donna che viene improvvisamente abbandonata dal marito, invaghitosi di una ragazza di molti anni più giovane. Crollata in una crisi profonda, inizierà a riprendersi solo quando incontrerà un musicista, solitario e un po’ sfuggente, che vive nel suo stesso condominio. L’ingresso del palazzo in cui abitano entrambi è in piazza Cavour, 10, a Torino.
Tratto dall’omonimo romanzo di Elena Ferrante, il film è interamente ambientato a Torino. Lo stesso regista, Roberto Faenza, è nato nella città piemontese, dove ha ambientato anche alcune sequenze di Prendimi l’anima. Le location de I giorni dell’abbandono sono numerose. Tra queste, oltre a piazza Cavour, Via Accademia delle Scienze, Piazza della Repubblica, il Parco del Valentino e il Centro Commerciale Dora.