I "Nuri" - devoti dei Santi Martiri Alfio, Filadelfo e Cirino
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Momento rappresentarivo e suggestivo della festa di Sant'Alfio nel comune di Lentini è caratterizzato dalla "corsa dei nudi", che si svolge durante la notte tra il 9 e il 10 maggio.
La corsa dei Nudi appartiene alla tradizione del popolo lentinese da tempi assai remoti, anche se non è possibile poter verificare l'esatta datazione di questa usanza. In passato il tutto si svolgeva in un'atmosfera intima e riservata: le luci delle strade venivano spente e i nudi -percorrendo il giro santo- entravano in cattedrale portando con sè i loro mazzi di fiori; alcuni strisciavano la loro lingua per terra, fino ad arrivare all'altare maggiore, nell'intento di rievocare il martirio di Sant'Alfio.
Questo tipo di manifestazioni estreme col passare del tempo sono state rievocate, ma il rito dei Nudi mantiene ancora oggi tutto il suo fascino intatto.

I Nudi di Lentini si caratterizzano per il fatto di essere svestiti, indossano solamente un paio di calzoni bianchi, per simboleggiare la purezza; una fascia rossa accinge le loro spalle, a ricordo del sangue, lo stesso sangue versato dai Tre Fratelli durante il loro periodo di agonia.
Il Nudo tiene una mano dietro la schiena per ricordare la catena, la stessa catena che teneva imprigionati i Tre Santi; con l'altra mano innalza al cielo un mazzo di fiori come segno di vittoria, mentre con i piedi scalzi tocca correndo i Luoghi del Martirio legati ai Tre Fratelli, invocandoli con la tipica espressione: "Prima Diu e 'i Santi Mattri" - "Prima Dio e poi i Santi Martiri".

I Nudi di Lentini si differenziano per la corsa verso il "Giro Santo", percorrono le strade attraversate dai Tre Fratelli nudi, in catene. La corsa ricorda il martirio che subirono i Tre Santi, costretti a camminare nudi per le vie della città, per volontà di Re Tertullo.

Il percorso prende il nome di "Giro Santo".
I Nudi quindi cominciano il loro giro partendo dalla Chiesa Madre quando all'una di notte vengono aperti i portoni della chiesa e gli uomini, venuti a sciogliere il proprio voto, si precipitano nel sagrato, accompagnati dal suono delle campane a festa.
Dopo essersi inginocchiati dinanzi all'effige del Santo, i Nudi escono dalla Chiesa madre per immettersi nel Giro Santo, gridando con tutta la voce che hanno in gola "Ccu tuttu u' cori Sant'Affiu".

I Nudi si recano presso la Chiesa della Fontana poi, su per una ripida stradina, arrivano alla Grotta del Carcere, dove furono rinchiusi i Tre Santi; scendono in piazza e si recano verso altre chiese. Alcuni Nudi portano in braccio i propri figlioletti, che offrono al Santo esclamando "chistu je u' to Sant'Affiuzzu beddu" - "questo è figlio tuo, Sant'Alfio"; altri invece, portano sulla schiena pesanti ceri, che li costringono a frequenti soste.

I Nudi percorrono così diversi giri, andando avanti per tutta la notte fino all'alba.



La voce narrante di questa scheda è di Cristina Pulvirenti

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