Il Calvario
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Proseguiamo con il nostro itinerario alla scoperta del meraviglioso altare situato nel quartiere di Sant'Antonio.

Dopo l'eruzione del 1969, che coprì la maggior parte del territorio di San Pietro Clarenza e principalmente il quartiere di Sant'Antonio, l'intero territorio abitato fu diviso in quattro principali quartieri: Sant'Antonio, Santa Caterina, Madonna delle Grazie e San Gaetano.

Fonti attendibili testimoniano che nell'Ottocento nel quartiere di Sant'Antonio venne eretto un altarino che fu meta di pellegrini and di particolare devozione, in quanto costruito a ricordo e sullo stesso luogo in cui un tempo sorgeva la bellissima chiesa Madre.

Il suddetto altare, posto su una piattaforma alla quale si accedeva superando dieci gradini, era costituito da tre nicchie. Al centro di tale costruzione era posto un crocifisso di pregevole fattura, mentre sul lato sinistro l'immagine della Madonna e su quello destro quella di San Giuseppe.

Sin da allora questo luogo veniva chiamato "il Calvario".

Nel 1964, a causa della sua vetustà, l'antico altare venne distrutto. In sua memoria venne innalzato nello stesso luogo un crocifisso in bronzo, opera del Tacco.

Successivamente vennero innalzate due statue in terracotta ad opera del professore La Licata: la prima raffigurava l'Addolorata e la seconda San Giovanni Evangelista.

La tradizione vuole che il giorno del Venerdì Santo si concluda al Calvario la processione della Via Crucis. Un tempo la Confraternita e la Congregazione (associazioni nelle quali sono ammessi solo i cittadini di sesso maschile) portavano sulle spalle, in processione, Gesù morto e l'Addolorata, fino al Calvario.

Descrizione e audio di Arianna Squillaci.

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