Il Fosso delle Rane Rosse
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Presso la grande Robinia al limite sud-orientale del bosco si trova la confluenza fra la Fossa Candelara e la roggia che scorre lungo il lato dell’area verde che guarda a levante: il Fosso delle Rane Rosse, che prende il nome della specie anfibia presente nel corso d’acqua. Si tratta di un corridoio fluviale minuto ma ricco di biodiversità, in un contesto ambientale di passaggio fra la rigogliosa vegetazione del Bosco e le aree agricole limitrofe. I margini del bosco infatti, grazie alla particolare luminosità, alle fioriture e ai fossi, richiamano una numerosa fauna selvatica. I piccoli alvei percorsi da acque dolci che sgrondano dalla campagna circostante, come il fossato delle rane rosse, sono ricchi di vita selvatica. La presenza di insetti, anfibi e piccoli pesci che popolano le acque, le sponde e il fondale melmoso, richiama infatti diversi predatori come rettili, uccelli e mammiferi. Il Germano reale e la Gallinella d’acqua si nutrono di germogli di piante acquatiche e di piccoli molluschi. La Ballerina bianca si posa invece sui banchi di vegetazione galleggiante per catturare piccoli insetti, mentre il Martin pescatore vola veloce lungo l’alveo fino a un posatoio per catturare le Gambusie che nuotano in superficie. La Garzetta zampetta nell’acqua bassa e presso le sponde per cacciare girini, rane e piccoli pesci, mentre l’Airone rosso, che visita l’alveo del fosso nei mesi estivi, cattura bisce, rane e piccoli pesci. Anche il grande Airone cenerino cerca prede lungo il fosso, che rappresenta dunque uno dei biotopi più frequentati del nostro bosco.

Guarda la video intervista a Michele Zanetti, naturalista

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