Forse non so sapete, ma questa era la zona in cui si formò il quartiere ebraico, nel IX secolo circa 1200 anni fa, dopo la conquista musulmana della Sicilia.
Il quartiere veniva chiamato “Harat-al-Yahud” ed era costituito da piccole case poste ai margini del torrente Kemonia che attraversava la via e, proprio per questo, esse erano soggette a frequenti alluvioni.
Aveva il suo centro in una sinagoga detta “Meschita” per analogia agli edifici sacri arabi. I cittadini vi stettero indisturbati fino al 1492, quando il re fanatico Ferdinando il Cattolico scacciò gli ebrei dalla Spagna e dalla Sicilia.
I beni furono venduti ad un prezzo molto basso alla nobiltà locale, atto di avidità e bigotteria che spezzò la tradizione di tolleranza che fino ad allora aveva contraddistinto la nostra città e la sua lunga storia di continue dominazioni e mescolanze di popoli.
Il Quartiere si estendeva tra le attuali via del Ponticello, via Calderai e via del Giardinaccio e si pensa che la sinagoga “Meschita” si trovasse proprio alle spalle dell’attuale Archivio Storico Comunale. Della sinagoga non rimane nulla se non la denominazione di Piazza Meschita, il cui nome è riportato con caratteri Arabi, così come per altre delle vie circostanti.
Questa scheda è stata redatta da Gabriele Bellavia, Zeineb Zakama e Nino Ribaudo e la voce narrante è di Gabriele Bellavia.