Inferno, Canto X, versi 58-63 Via Calzaiuoli (Sopra le arcate dei civici 11 rosso e 13 rosso)
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In questi versi Dante ha un dialogo con Cavalcante de Cavalcanti, il padre di Guido, suo caro amico di gioventù e poeta anch’egli. Cavalcante si trova all'inferno, nel cerchio degli eretici, e si manifesta a Dante interrompendo il confronto che il poeta stava avendo con Farinata degli Uberti in merito alla battaglia di Montaperti (vedi lapide nel cortile di Palazzo Vecchio, Inferno Canto X, vv.91-93.)

Come Farinata, anche Cavalcante si trova nel cerchio degli eretici a causa della sua visione materialistica della vita, ponendosi quindi contro i principi della religione cattolica e rifiutando, in particolare, il concetto dell’immortalità dell’anima.

Vedendo Dante, Cavalcante gli chiede notizie di suo figlio, sorpreso che Guido non sia con lui in questo viaggio nell’oltretomba, pensando erroneamente che Dante avesse potuto intraprendere questo viaggio per altezza d’ingegno e non per grazia divina. Dante risponde indicando Virgilio come colui destinato a guidarlo a Beatrice - simbolo di Grazia - che forse il figlio Guido disprezzò.

La lapide è ubicata in via Calzaiuoli, precisamente nel Palazzo Cavalcanti, per ricordare la figura del grande amico del poeta.

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