La chiesetta rurale, risalente al ‘600, non doveva essere riservata ai Signori della Masseria ma aperta al personale che qui vi lavorava e, fino agli anni ’50 del ‘900, anche vi risiedeva. La chiesetta stessa, con la modernizzazione della metà del XX secolo, venne sconsacrata perché il servizio domenicale venne riservato alla Chiesa di Manduria.
L’edificio sacro ha volta a botte orientata nord-sud, tipica della tradizione, e si presenta con pareti laterali ricoperte da calce. La vera sorpresa viene dalla parete frontale dove, durante il restauro dell’affresco che occupa la posizione centrale al di sopra dell’altare lapideo e ora nell’androne della Masseria, venne portato alla luce un altro affresco con il medesimo soggetto di quello che lo sovrastava.
L’opera raffigura la Madonna che poggia i piedi su una falce di luna; alla destra della Vergine l’apostolo Pietro, in ginocchio, con le chiavi del Paradiso e il Libro delle Scritture tra le mani. A sinistra un altro Santo, alternativamente interpretato come San Rocco, San Donato o Sant’Eligio – quest’ultimo più accreditato sia per l’abbigliamento e gli attributi sacri sia per la protezione che estende su maniscalchi e veterinari.
Entrambi i Santi sono prostrati in adorazione della Vergine.
La particolarità di quest’opera sta nel fatto che, a differenza di molti affreschi delle chiese rurali del paesaggio pugliese, questa è firmata (e datata 1691) da un grande artista di fine ‘600: Gaetano Bianchi, nativo di Melpignano (LE) che poi, una volta trasferitosi a Casalnuovo di Manduria, divenne il capostipite dei Bianchi, artisti manduriani di chiara fama nel ‘700. Conosciamo anche il nome del committente: Michele III Imperiali, proprietario di Cuturi alla fine del ‘600.
MICHELE Imperiali, 3° principe di Francavilla, 6° marchese di Oria, Grande di Spagna di 1^ Classe dal 1703, Signore di Avetrana, Massafra e Casalnuovo (oggi Manduria), sposò nel 1691 Maria Irene Delfina di Simiana, Principessa di Montafia, figlia di Carlo Giambattista di Simiana, 1° Principe di Montafia, e di Giovanna Maria Grimaldi dei Principi di Monaco, Marchesa di Dego, Cagna, Piana e Giusvalla. Fece costruire a Casalnuovo un maestoso palazzo di ben 99 stanze, oggi noto come Palazzo Imperiali – Filotico.