La disputa di Barcellona
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Su pressione della Chiesa, Jaume I organizzò un dibattito tra cristianesimo ed ebraismo, nella speranza di mettere in luce i difetti delle credenze ebraiche e di suscitare un'ondata di conversioni. La Grande Disputa fu tra Nahmanide, cabalista di Girona, e Pablo Cristiani, ebreo convertito al cattolicesimo. Il dibattito durò 4 giorni, con argomenti che spaziavano dal Messia a quale religione mostrasse la verità divina. Esistono due versioni della disputa, una in latino che mostra il vincitore Paolo Cristiani, e un'altra in ebraico, che indica Nahmánides come il chiaro vincitore. Sebbene il re Jaume I abbia affermato di non aver mai visto nessuno che, senza motivo, avesse fatto una difesa così magnifica come quella di Nahmanide, alla fine Nachmanide se ne andò a causa delle pressioni del settore domenicano. Nahmanide si recò in Israele, dove ebbe un ruolo importante nella creazione di nuove comunità, prima a Gerusalemme e poi a San Giovanni d'Acri nel 1268, dove divenne un leader spirituale. Delle dispute che si svolsero nel Medioevo, sono sopravvissuti solo tre resoconti dettagliati: La disputa di Parigi del 1240, la disputa di Barcellona del 1263 e la disputa di Tortosa del 1413. La disputa di Barcellona è la più famosa perché fu l'unica in cui le condizioni furono relativamente eque; alla parte ebraica, sebbene fosse vietato porre domande, fu permesso di sviluppare le proprie argomentazioni in relativa libertà.

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