Maddaloni, santuario di San Michele Arcangelo e Santa Maria del Monte
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Il monte su cui si erge il santuario di San Michele è l'ultima vetta a sud della catena dei monti Tifatini. Il santuario è a 524 m s.l.m. e guarda dall'alto un panorama unico e singolare, che spazia dalla reggia di Caserta al Vesuvio e alle isole del golfo di Napoli. Sulle origini del santuario c'è una leggenda che narra che nel sec. VI sia stato lo stesso arcangelo Michele a volerne la costruzione. Un giovinetto del luogo una mattina condusse il gregge sulla sommità del monte e giunto sul posto fu attratto dalla presenza di un giovane di aspetto celestiale che portava pietre sulla sommità del monte. Con semplicità il giovane capraio cercò di rendersi utile, aiutando lo sconosciuto nel suo lavoro. Dopo qualche giorno il capraio domandò al giovane chi fosse e questi gli rispose di essere l'arcangelo Michele e che desiderava l'erezione di una Cappella laddove aveva ammucchiato le pietre. L'autorità ecclesiastica, quella civile ed il popolo, appena vennero a conoscenza del desiderio dell' arcangelo, gli edificarono nel luogo prescelto una chiesetta. L’attuale Santuario dedicato a san Michele Arcangelo e a santa Maria del Monte ha origini molto remote ed è ricco di memorie storiche. La sua costruzione si fa risalire all’epoca dei Longobardi, tra l’820 e l’860.Si narra che nel 1216 vi si recò san Francesco d’Assisi, mentre si dirigeva a Capua. Nel 1827 la regina di Spagna Elisabetta e la figlia Cristina vennero ad onorare l’Arcangelo san Michele e lo stesso fece il re Ferdinando II nel 1846 con tutta la famiglia reale. Nel 1860 l’area fu occupata dall’esercito garibaldino che, attestato sul monte san Michele, diresse e vinse la vittoriosa battaglia dei Ponti della Valle o del Volturno, che permise il compimento dell’unificazione d’Italia. Nella seconda metà dell’Ottocento, dopo l’unità d’Italia, l’edificio fu restaurato per i danni subiti a causa delle vicende belliche, fino a come appare oggi. Nei primi decenni del XX secolo si ebbe la costruzione del campanile adiacente. Fu determinante l’intervento stilistico architettonico, secondo l’indirizzo culturale di quegli anni: il neoromanico. Infatti la facciata è disegnata con un protiro schiacciato sormontato da cinque archetti che fungono da loggia e un rosone in cima, al di sotto delle falde del tetto, coperto con tegole. All’interno, una cupoletta e un’unica navata coperta dalla volta a botte. La chiesa conserva ancora, in un paramento del presbiterio e frammenti di affreschi cinquecenteschi. Nella nicchia centrale, in asse con l’altare maggiore, si conserva la statua del Santo, più volte restaurata, forse di manifattura cinquecentesca. Non solo il santuario è famoso per la sua storia religiosa, ma anche per la sua bellissima terrazza. L'artistica statua lignea dell'Arcangelo si ignora quando e da chi sia stata scolpita. Dalle fattezze scultoree dobbiamo supporre che sia molto antica; all'incirca risale alla seconda metà del XV sec. La statua rappresenta un giovane guerriero, con elmo piumato, armatura a maglia, che con l'indice e il medio della mano sinistra regge una bilancia contenente due anime nei piattini, e con la destra, invece, armata di lancia, colpisce Satana tra le fiamme infernali.  La statua è copia di un antico dipinto esistente un tempo nella Chiesa parrocchiale di S. Benedetto Abate in Maddaloni.

Sul sagrato esterno, l'altare che guarda sul grande piazzale è un ricordo dell' Anno Mariano 1987/88. L'immagine di Maria, Madre del Redentore, è opera in bronzo dello scultore francescano Tarcisio Musto, ed è posta su due vele di cemento come segno e vessillo di salvezza. L'immagine è stata benedetta dal Papa Giovanni Paolo II nella sua visita a Caserta il 23 maggio 1992. Il Vescovo di Caserta Raffaele Nogaro ha benedetto il monumento altare il 10 ottobre 1993 e ha denominato il Santuario di San Michele col nuovo nome di Santuario di San Michele Arcangelo e Santa Maria del Monte. La scultura bronzea con l’altare è stata donata da una suora, suor Guglielmina da Cerreto. Il gruppo bronzeo di Maria con Gesù morto ai suoi piedi è stato realizzato dalla ditta Agnone di Isernia nel 2001. Essa è stata collocata su un altare di tufo con mensa in marmo al termine delle quattordici stazioni della via Crucis che circondano tutto il Santuario. Qui si sosta per pregare e contemplare tutto l’amore di Dio per noi. Su questo altare i giovani si raccolgono per la preghiera e il canto.

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Museo "Michelangelo" > ITS "Buonarroti" Caserta

Museo "Michelangelo" > ITS "Buonarroti" Caserta

Museo storico-scientifico, collezione mineralogica e tecnologica. I beni appartenevano ai laboratori del Buonarroti e dell'Istituto Agrario.