Dopo aver attraversato la zona pianeggiante che ospitava il foro romano, siamo saliti sul secondo colle di Chieti, il Colle Gallo o di San Giustino. Alto 300 m, fronteggia la Civitella, destinata ad essere abbandonata durante il Medioevo e sostituita come centro principale della città proprio dalla cattedrale.
La cattedrale di San Giustino è senz'altro il principale monumento del Medioevo a Chieti, malgrado conservi pochissimo di quella fase. La chiesa è attestata per la prima volta nell’840, dopo la distruzione della città da parte di Carlo Magno, ma i primi interventi conservati sono quelli alla torre campanaria. Avviati nel 1335 da Bartolomeo di Giacomo furono conclusi nel 1498 da Antonio da Lodi, con lo snello coronamento cuspidato, che è l’elemento caratterizzante del panorama della città.
Il resto dell’assetto medievale venne via via rimosso dagli interventi successivi, il più radicale dei quali fu attuato dopo il devastante terremoto del 1706. Tra il 1764 e il 1770 l'Arcivescovo Francesco Brancia promosse i lavori che diedero alla chiesa l’aspetto barocco che conserva ancora.
Il Medioevo però torna nel Novecento. Dapprima negli anni 1920-38, quando Guido Cirilli procedette a una ricostruzione in stile: vennero ridisegnati la facciata ed il fianco della cattedrale - che è quello che la Chiesa mostra alla piazza - e vennero progettati un nuovo portale laterale, ed una nuova facciata per il transetto.
Infine tra il 1970 e il 1976 il soprintendente Mario Moretti rimosse la decorazione barocca della cripta, riportando forzatamente alla luce la struttura medievale. Realizzata interamente in laterizio conserva nei capitelli le uniche tracce della fabbrica trecentesca.
Adiacente alla cripta si apre l’oratorio dell’Arciconfraternita del Sacro Monte dei Morti. Fondata nel 1603 con lo scopo di dare sepoltura ai defunti, cura l’allestimento della solenne processione del Venerdì santo. Accompagnato dalle note struggenti del Miserere di Saverio Selecchy (1740 c.), eseguito da un coro di 160 elementi e altrettanti musicisti, il corteo delle 13 confraternite della città si snoda per le vie del centro intervallato dai simboli della Passione.
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