Monte Kronio
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Eccoci sul Monte Kronio, che già nel suo nome evoca miti antichissimi!
Chiamata anche Monte San Calogero, quella su cui vi trovate è una collina alta circa 395 metri sul livello del mare ed è costituita prevalentemente da calcare. Il nome Kronio rievoca, come vi accennavamo nel nostro benvenuto, la divinità greca di Crono, dio del Tempo, identificato con il Saturno dei Romani e padre di Zeus e di tutti i suoi fratelli, fra cui Era, che fu anche sua moglie, e Demetra, dea dell’agricoltura. E’ molto probabile che il culto alla Madre Terra sia iniziato in epoca preistorica, come testimoniano i vasi depositati all’interno del monte, e che sia continuato in età greca e romana, come attestano i diversi ex voto rinvenuti negli scavi archeologici: lampade, monete, statuine di Demetra in terracotta.
Dovete sapere che questo monte ha una caratteristica che lo rende davvero unico: si pone a protezione di un articolato labirinto di grotte carsiche, interessate da fenomeni termali, riconducibili a fenomeni di vulcanesimo secondario, anche se il carattere vulcanico del monte non è stato ancora accertato geologicamente; si tratta della emanazione di vapori sulfurei a temperature tra i 37-39 gradi, con variazioni che dipendono dalle stagioni e dalle condizioni ambientali esterne. Dovete sapere, infatti, che se c’è troppo caldo il flusso diminuisce!
Capirete bene che questi fenomeni, che si ripetono da migliaia di anni, resero queste grotte inabitabili a causa della temperatura elevata! Tuttavia, proprio per la loro eccezionalità, le grotte e i vapori vennero “onorati” sin da epoca preistorica, come espressione della divinità, della madre terra.
Successivamente, si ritiene dal V secolo d.C., ovvero circa 1500 anni fa, all’epoca proprio di San Calogero, le grotte iniziarono ad essere usate anche a fini di cura.
Il soggiorno nella grotta era tradizionalmente utilizzato per la cura di malattie come artrite, reumatismi, gotta e sciatica. Il Mito impregna tutto in questo luogo! All'interno di quello che, suggestivamente fu chiamato “Antro di Dedalo”, furono realizzati sedili in pietra per lasciarsi avvolgere dall’abbraccio curativo di un fenomeno naturale: il vapore termale di Sciacca.
L’attuale stabilimento costituisce un piano dell’Albergo di San Calogero costruito intorno al 1950.
 
Il complesso è costituito da più grotte, che sono chiamate comunemente Stufe di San Calogero, ovvero l’Antro degli Animali, l’Antro di Dedalo e l’Antro di Fazello. Nelle vicinanze si trovano la Grotta del Lebbroso, la Grotta Gallo, laGrotta Cucchiara e la Grotta del Mastro Vito Canala. La più nota fra queste è la Stufa di San Calogero, che si trova proprio in cima al Monte.
Secondo gli studiosi, queste grotte sarebbero le più antiche terme di cui si conservi il ricordo. Proprio per questo, si tratta di un geosito importantissimo, trasformato in luogo di culto sin dalla preistoria e in luogo di cura sin dal V sec. d.C., e da allora utilizzato ininterrottamente per le sue eccezionali peculiarità terapeutiche.
Infine, un’ultima ma non meno importante notizia: indagini condotte nel 2017 su antichi vasi preistorici, rinvenuti proprio all'interno del complesso di gallerie carsiche, ci hanno dato un nuovo primato: dentro quei vasi si conservava del vino, databile con certezza al 2000 a.C., ben 4000 anni fa, che ci fa pensare a tracce del vino più antico al mondo rinvenuto in un ambiente termale. 

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