Montecassino
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Montecassino è un posto unico sulla penisola italiana per ogni pellegrino o turista proveniente dalla Polonia. Questo punto non poteva mancare nella nostra applicazione izi travel  “Roma e dintorni - sulle orme di San Giovanni Paolo II”.

Ogni anno, all’anniversario della battaglia di Montecassino si organizzano celebrazioni in memoria della vittoria dell’esercito polacco. I veterani del  “Il Secondo Corpo d’Armata Polacco”, i rappresentanti del governo di Polonia, i funzionari dell’Ambasciata di Repubblica di Polonia  a Roma, gli ospiti provenienti dall’estero e i rappresentanti delle comunità polacche in Italia sono soliti visitare il cimitero di Montecassino per rendere omaggio alle spoglie degli eroici Soldati Polacchi del Secondo Corpo d'Armata.

Gli alunni della Scuola Polacca di Roma sono sempre presenti tra queste delegazioni.   Ogni ricorrenza non diventa solo un’emozionante lezione di storia ma anche una manifestazione di grande patriottismo ed una forte dose di emozioni.

Sulla sommità di Montecassino si trova l’abbazia nei dintorni della quale durante la seconda guerra mondiale si svolgevano i combattimenti tra le forze alleate e quelle tedesche nella Campagna d'Italia.

 Il 18 maggio le truppe polacche stremate e decimate dalla lunga e terribile battaglia,   guidate dal generale Władysław Anders  riuscirono ad occupare le macerie ormai deserte dell’Abbazia di Montecassino ed innalzare la bandiera della Polonia. Si, proprio il Il Secondo Corpo d’Armata Polacco del generale Anders , sacrificando numerose vittime, ha portato il nome del soldato polacco nel mondo.

I Polacchi combattevano per la libertà degli Italiani, ma sopratutto per una Polonia libera.

La battaglia di Montecassino è considerata la più feroce tra i combattimenti svolti.

I militari non si  risparmiarono, sacrificarono tutte le loro forze per la Patria e la libertà e migliaia furono le vittime ed i feriti.

Sul posto dell’eterno riposo dei conquistatori di Montecassino, precisamente all’ingresso  è stata issata la scritta: “Passante,  dì alla Polonia che siamo caduti servendo fedeli”.

IL generale Władysław Anders è deceduto molti anni dopo la fine della guerra a Londra, ma secondo la sua volontà è stato sepolto vicino ai suoi soldati– nel cimitero militare di Montecassino in Italia. Qualche anno dopo è stata sepolta qui anche sua moglie Irena Renata Anders.

Loro figlia e Ambasciatrice della Repubblica di Polonia a Roma, Anna Maria Anders visita spesso Montecassino per dare onore a tutti i militari e pregare accanto la tomba dei suoi genitori.

Karol Wojtyła  ha visitato per la prima volta il cimitero di Montecassino nel 1947 durante i suoi studi di dottorato a Roma. Egli è ritornato nel 1979 già come Papa Giovanni Paolo II durante la celebrazione del 35imo anniversario della battaglia. Ha celebrato la Santa Messa presso l’altare da campo di Montecassino.

Nel 1975 anche il Cardinale Primate di Polonia Padre Stefan Wyszyński insieme alla delegazione dell’Episcopato di Polonia ha visitato il cimitero di Montecassino, dove ha pregato accanto la tomba di generale Anders.

Giovanni Paolo II ha ricordato tante volte la battaglia vittoriosa del generale sottolineando sempre le ingenti perdite ed i feriti.

Nei suoi discorsi ricordava sempre al mondo che i soldati versarono sangue per ottenere la libertà e la pace che le generazioni successive dovevano salvaguardare.

A Montecassino combatterono cattolici, soldati di altre religioni cristiane e della religione ebraica.

Tutti furono uniti dal coraggio e sacrificio per una Polonia Indipendente.

Tutti loro: uomini semplici,  soldati, dirigenti, famiglie e amici hanno creato la storia della battaglia di Montecassino e tanti erano coetani di Karol Wojtyla.

La maggior parte degli storici identificano con il 18 maggio il  giorno della conquista di Montecassino.  La data del 18 Maggio è doppiamente importante per tutti i Polacchi perchè è la stessa data della nascita di  Karol Wojtyła.

Giovanni Paolo II ricordava spesso questo posto incredibilmente tragico e triste ma così importante per ogni Polacco dicendo che: “Bisogna credere al senso del sacrificio delle vittime”.

E per sempre ce lo ricorderanno anche le parole della famosa canzone cara a tutti i Polacchi              “I papaveri rossi di Montecassino”.

 

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Szkoła Polska przy Ambasadzie RP w Rzymie

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