Mulini lungo il Rio di Loreto
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A partire dal ‘600 fino oltre la Prima Guerra Mondiale, lungo il corso del torrente Loreto, sono esistiti ed hanno funzionato diciassette mulini ad acqua per la macina dei cereali, delle olive e delle castagne, un numero notevole considerando che il corso d’acqua è lungo tre chilometri dal suo formarsi sul monte Sant’Egidio fino poco oltre la colonna del Sodo. Tale quantità può essere attribuita al fatto che la loro potenzialità era assai modesta ed altrettanto modesta la disponibilità di acqua per azionare le mole. Ma i mulini erano molto importanti anche per la difesa del territorio interrompendo di mulino in mulino, grazie al susseguirsi delle gore, l’irruenza delle acque meteoriche che si precipitavano a valle nei periodi particolarmente piovosi. Il mulino è costituito da un insieme di edifici e di attrezzature tra le quali predominante è la mola o macina: l’acqua passava dalla gora all’interno del mulino attraverso il barengo elemento che ne regolava il flusso con una saracinesca che poteva essere aperta o chiusa. L’acqua arrivata nel mulino, col suo passaggio, azionava la macina e di seguito usciva da una reglia di resa o scarico e si re-immetteva nel corso d’acqua; pur non essendo più attivi, molti dei mulini della Val di Loreto possono essere visitati (mulini del Sodo, Molinvecchio, mulino di Barbignano, mulino Valiani). Di notevole interesse sono anche i numerosi ponti che si susseguono lungo il corso del Rio di Loreto permettendone tutt’oggi l’attraversamento.

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MAEC

Punto di partenza per la visita al MAEC Parco è l'info-point in loc. Sodo, ai piedi di Cortona, dove sosrgono le monumentali tombe etrusche.

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