Museo delle antiche Ceramiche Pattesi
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Ospitato nella Villa Pisani di Patti Marina, il Museo delle Ceramiche Pattesi espone circa 650 pezzi rappresentativi delle diverse tipologie che hanno fatto la storia della ceramica di Patti.

Si tratta di un patrimonio di artigianato artistico di antica memoria tramandato nei secoli e diffuso ovunque nel Mediterraneo, quando i bastimenti partivano carichi del vasellame di maiolica prodotto a Patti Marina.

Nel secolo scorso, infatti, come risulta da antichi documenti d’archivio, l’imprenditoria locale seppe armare addirittura una piccola flotta che distribuiva le stoviglie pattesi, prodotte nell’ordine delle migliaia di pezzi, in ogni parte del Mediterraneo, dalle coste dell’Africa settentrionale alla Sardegna, alla Liguria e alla Toscana, sino a giungere all’Alto Adriatico.

Una cinquantina di forme venivano prodotte dai vasai pattesi: dalle pignate a due e quattro manici, alle cassarole, usate normalmente per essiccare il pomodoro, alle burnìe, ai cugni, i cantari, le giare, le olle, i bummuli, i caruseddi e ancora alle lumiere, per non parlare della originale produzione di cioccolatiere o caffettiere, come pure delle originali formelle da mostarda dal disegno finemente inciso.

Tipiche esclusivamente della produzione pattese sono le borracce dette da “pellegrino” con manici a nastro e il corpo a forma di ciambella, che venivano offerte dai venditori ai numerosi pellegrini che si recavano per devozione al Santuario della Madonna Nera di Tindari e, ancora, i piatti decorati con il caratteristico gallo.

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Associazione Culturale KIKLOS

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Kiklos, titolare del progetto del Museo Cultura e Musica Popolare dei Peloritani, coordina la Rete dei Musei Etnoantropologici di Messina.

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