Come tante delle collezioni etnoantropologiche del territorio siciliano, anche la storia della collezione di questo museo nasce dalla passione di un uomo, Nunzio Bruno, nato a Sortino nel 1936 ma divenuto floridiano d’adozione. Fotografo e appassionato di pittura, scultura e miniaturismo, Nunzio inizia una preziosa collaborazione agli inizi degli anni '70 del secolo scorso con l’etnoantropologo Antonino Uccello che gli cambierà la vita: da quel momento inizia a salvare dall’abbandono tutta una serie di oggetti riconducibili alle tradizioni della civiltà contadina Iblea e, in particolare, ai mestieri antichi floridiani.
Con quegli oggetti Nunzio Bruno è riuscito a documentare la vita di braccianti e degli artigiani svolta durante le attività lavorative nelle botteghe e nelle masserie dell’altipiano Ibleo.
Il luogo in cui inizia ad esporre la sua collezione è la sua Villa di Contrada Fegotto, per decenni meta di qualificati visitatori.
Dopo un protocollo d'intesa siglato nel 2001 e tre anni di lavori di restauro, dal maggio del 2004 il museo ha sede in un palazzo, usato per anni come Carcere mandamentale.
Il Museo vi accoglierà con l'esposizione permanente nelle sei sale al piano terra, e con un piccola biblioteca e una sala polifunzionale al primo piano.
Qui troverete esposti gli oggetti pazientemente e amorevolmente raccolti da Nunzio Bruno: gli utensili legati alla lavorazione del grano, all’allevamento e all’aggiogo del bestiame, alla pastorizia ma anche quelli legati ai mestieri tradizionali del calzolaio, dell’apicoltore, dello stagnino, del bottaio, dell’arrotino, del sarto, del cestaio, della tessitura e, soprattutto, quello del carradore, ovvero dell'artigiano maestro nel realizzare i tipici carretti siciliani.
Proprio la costruzione del carretto è qui documentata interamente, dalle singole parti lignee fino alla manifattura finale, con varie tipologie di carretti, il classico carretto dipinto e il carretto dell’apicoltore.
Potrete ammirare infine anche alcune ceramiche d’uso popolare, vecchi giocattoli, attrezzi e utensili del frantoio e del palmento.
Se volete conoscere di più questo museo e la storia del suo fondatore, cliccate a questo link!