Napoli medievale: il campanile della Pietrasanta
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Il campanile della Pietrasanta appartiene all’antica  basilica paleocristiana del VI secolo  che  sorse su una struttura di epoca romana, probabilmente un tempio dedicato a Diana. La chiesa attuale, S. Maria Maggiore della Pietrasanta, fu riedificata in chiave barocca. Notevole è la facciata il cui frontone è stato rimosso in seguito ai danneggiamenti della seconda guerra mondiale che colpirono gravemente la struttura religiosa il cui restauro fu portato a termine nel 1976.

La basilica fu chiamata "della Pietrasanta" perché al suo interno era custodita una pietra recante l’incisione di una croce capace di dare l’indulgenza completa a chi la baciava, ma fino ad oggi di essa non si è trovata alcuna traccia. La tradizione vuole che vi sia stato sepolto papa Evaristo.

Ritornando alla costruzione dell’edificio, in verità, prima della Vergine Maria, risiedeva lì la dea Diana, la quale prometteva alle sue seguaci, parti non dolorosi. L’edificio infatti, sorse per contrastare antichi riti romani pagani, riservati alle sole donne. Queste ultime, venivano spesso additate dagli uomini, come janare, o dianare e furono accusate di stregoneria in quanto capaci di invocare il demonio. Ed è esattamente in questo frangente che si collocano le diverse leggende. Un diavolo vestito da maiale, tutte le notti, si aggirava nei dintorni della piazzetta, pronto a spaventare i passanti con il suo grugnito. Fu il vescovo Pomponio, divenuto poi santo, spinto dalle richieste e dalle paure del popolo ad edificare la Chiesa di Santa Maria Maggiore. La vergine gli apparve in sonno e gli ordinò di costruire una basilica sul tempio della dea Diana, forse proprio per sconfiggere lo spaventoso maiale. La Vergine precisò di procedere alla costruzione della chiesa solo dopo aver trovato una pietra di marmo celata sotto al terreno da un panno di colore celeste. Per diverso tempo i vescovi ogni anno, affacciati alla finestra della basilica, sgozzavano una scrofa per scacciare il male. I grugniti del maiale, sembrano ritornare ancora oggi in alcune notti dell’anno. Ma l’antica piazzetta, il suo campanile e la chiesa sono avvolti ancora da un altro mistero. Si narra che Sant’Evaristo, quinto papa della chiesa cattolica dalla sua fondazione, sia stato sepolto sotto la piazza e che il giorno della sua commemorazione, 27 ottobre, una sensazione di benessere giunga dalle sue fondamenta alle persone che visitano il luogo.

Il Campanile della Pietrasanta presenta il basamento di tufo senza intonaco e materiale di spoglio romano. Gli spigoli e le colonne angolari ne limitano il paramento murario che, su via Tribunali, si conclude con una fascia di pietra. Ai livelli superiori le stanze interne s’aprono a spigolo vivo, con sagomatura piuttosto netta e con disegno delle bifore assai più evoluto. Nel punto d’incontro degli archetti si trova una piccolissima testa di animale in marmo, mentre un grifo è inserito nella facciata aperta su via Pietrasanta. Il Campanile termina con una cuspide alleggerita da cinque anfore inserite nella muratura ed un filare di blocchetti di tufo.

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MARIA CAPUTI

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