Palazzo dei Cartelloni
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Al numero civico 11 di via Sant’Antonino si può notare un palazzo dalla facciata particolare. E’ Palazzo Viviani, detto anche “dei Cartelloni” per via delle tre grandi targhe pienamente scritte, presenti proprio sulla facciata del palazzo, due lateralmente ed una, più piccola, al centro. Vincenzo Viviani (1622-1703), matematico e astronomo fiorentino, a metà del Seicento incaricò l’architetto Nelli di costruire il palazzo e decise anche di collocare sulla facciata queste epigrafi in onore di Galileo Galilei di cui Viviani  fu l'alunno più giovane e fedele. Fu proprio Viviani a dettare le iscrizioni latine che celebrano le principali invenzioni e opere di Galileo, non tacendo neppure le scoperte che l’avevano portato alla condanna; la facciata del palazzo diventa così, allo stesso tempo, un omaggio al maestro e uno strumento di propaganda per la nuova scienza. Sempre in omaggio a Galileo,Viviani fece erigere sopra l’ingresso principale del palazzo, un busto in bronzo dello scienziato, opera di Giovan Battisti Foggini. Così Viviani volle rendere onore a Galileo che era stato bandito e dimenticato per eresia, tanto che ci vollero secoli prima che ricevesse un monumento. Al di sopra del busto si legge Aedes a Deo Datae ("casa donata da Dio") che, per una felice allusione al nome – Diodato, che era anche quello del re di Francia – richiamava la generosità di Luigi XIV che aveva pensionato Viviani a titolo di scienziato straniero. Fra le scoperte di Galileo menzionate nel cartiglio, figuravano i pianeti medicei (satelliti di Giove), elementi che consentivano di evocare anche il nome della dinastia regnante su Firenze. Una disposizione decorativa, dunque, che permetteva a Galileo e alla sua opera di trovarsi sotto l’alta protezione del re di Francia e del granduca di Toscana.

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Scuola Don Milani Firenze

Progetto Peer Science. Classe 3C anno scolastico 2017/2018. Professor Alderighi Pier Francesco e professoressa Barzanti Rita.