Palazzo Ruspoli
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Eccoci davanti al palazzo Ruspoli. Chiamato anche Palazzo Rospoli nel romanzo.

 

Il conte di Montecristo, durante il carnevale, aveva affittato le ultime tre finestre del caffè Ruspoli per inviare un messaggio al bandito Luigi Vampa.

 

Sono le ultime tre finestre del primo piano a destra.

 

Albert e Franz furono invitati dal Conte di Montecristo ad assistere al carnevale da queste finestre. Durante il carnevale, le finestre che davano su Via del Corso erano molto richieste per assistere alla sfilata.

 

Albert lo riferì alla contessa G.

 

Dunque, è un nababbo? Sapete quanto costano tre finestre come quelle per gli otto giorni del carnevale? ed aggiungete nel palazzo Ruspoli che è nella più bella posizione del Corso?"

"Due o trecento scudi romani."

"Dite piuttosto due o tremila."

"Oh, diavolo."

 

Alla finestra di mezzo, a quella che aveva il tappeto di damasco bianco con una croce rossa, c'era un domino turchino, sotto il quale l'immaginazione di Franz si figurò senz'altro la bella greca del teatro Argentina.

 

Il colore dei tappeti sulle finestre non era stato scelto a caso, era il messaggio indirizzato al bandito Luigi Vampa:

 

“…se ho ottenuta la grazia, le due finestre ai lati avranno un tappeto di damasco giallo, e quella di mezzo ne avrà uno di damasco bianco con una croce rossa."

 

 

Musica:

Il Carnevale romano (Le Carnaval romain), di Berlioz

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