Parco Archeologico degli Ipogei
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La storia degli Ipogei di Trinitapoli comincia nel 1973 e, come molte storie legate a scoperte archeologiche, ha un inizio fortuito. In quella data, infatti, a seguito di alcuni lavori infrastrutturali in località Madonna di Loreto, venne alla luce un’antica struttura sotterranea. I lavori vennero immediatamente sospesi, come da prassi, per permettere agli archeologi un intervento di studio e recupero d’emergenza. Dopo una sommaria esplorazione che permise di riconoscere la funzione sepolcrale della struttura, le ricerche si fermarono e il luogo cadde nuovamente nell’oblio per altri quattordici anni.

Gli archeologi tornarono ad occuparsi degli Ipogei di Trinitapoli solo nel 1987, quando cominciarono ricerche sistematiche ed ininterrotte culminate, a luglio del 2020, nell'inaugurazione ufficiale del Parco Archeologico degli Ipogei di Trinitapoli.

Tali ricerche hanno portato alla luce, nel corso del tempo, un complesso di strutture sotterranee (che si definiscono appunto “ipogei”): accanto ad alcune di minori dimensioni, spiccano l’Ipogeo dei Bronzi e quello degli Avori che prendono il nome da alcuni particolari oggetti che vi sono stati trovati.

Il complesso risale agli inizi della media Età del Bronzo (ovvero intorno al 2000 a.C) ed era originariamente destinato a celebrare riti sacri di fertilità, morte e rinascita, nell'ambito del culto della Madre Terra. Nel pieno della media Età del Bronzo (ovvero intorno al 1700 a.C.), invece, furono riutilizzati come luogo di sepoltura per varie decine di individui, di diverse età e sesso, con ricchi corredi composti soprattutto da armi, monili e preziosi oggetti in bronzo, avorio, ambra, maiolica, pasta vitrea ed osso, nonché vasellame di piccole dimensioni riccamente decorato (soprattutto forme per bere), materiali oggi conservati nel Museo Archeologico degli Ipogei di Trinitapoli.

Si tratta di un contesto di grande importanza per gli "addetti ai lavori" a causa della sua eccezionalità, che ha permesso di ottenere una nuova messe di dati relativi alle popolazioni che abitavano la zona nel II millennio a.C. Ma è importante anche per la comunità di Trinitapoli che lega a questo luogo ricco di storia, testimone delle trasformazioni subite dal paesaggio nel corso dei millenni, sia un senso di orgoglio derivante dall'aver rinvenuto una testimonianza tanto straordinaria “a casa propria”, sia ricordi più personali, memorie di giornate trascorse ad osservare gli archeologi che con pazienza riportavano alla luce millenni di storia dimenticati.

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