Il 23 Aprile, nella nostra comunità arbëreshe di Piana degli Albanesi, veneriamo San Giorgio Megalomartire, nostro Patrono dalla fine del 1400, che da sempre è considerato patrono dei cavalieri, degli armaioli, dei soldati, persino degli scouts ed è invocato contro la peste, la lebbra e i serpenti velenosi.
Al nostro Santo è dedicata la Chiesa più antica del paese: qui è custodito il gruppo scultoreo di Girolamo Bagnasco, datato 1832, che raffigura il glorioso martire in sella a un cavallo che trafigge con la lancia il drago, simbolo del male. E' questo il prezioso simulacro che, nel tardo pomeriggio del giorno di festa, viene portato a spalla per le vie del centro, al ritmo delle marce militari, dai giovani del comitato di San Giorgio, che per tradizione non devono superare i 26 anni di età.
Un tempo dell’organizzazione della festa se ne occupavano i “galantuomini”, ossia coloro che in paese contavano economicamente. Successivamente l’organizzazione della festa passò nelle mani della gente comune e dei devoti, che diedero vita al comitato permanente per i festeggiamenti in onore di San Giorgio.
Festeggiamo il nostro Santo con una solenne processione della reliquia seguita dal meraviglioso gruppo scultoreo. L’uscita della statua è attesa da tutti i fedeli con grande devozione!
Al termine della processione i giovani portatori fanno danzare la statua davanti la chiesa dell’Odigitria, per fermarsi infine davanti alla chiesa di San Giorgio Megalomartire, dove tutti i devoti ricevono la benedizione con la sacra reliquia, custodita in una teca argentea settecentesca.
Sapete perché San Giorgio viene portato in processione "danzando", per così dire? per simulare il galoppo del cavallo...quindi non è una vera e propria danza, ma si procede imitando appunto il passo galoppante del cavallo, che realizzato a suon di musica, a chi assiste sembra poi una danza!
Dovete sapere che c'è un rito particolare, connesso al nostro Santo: il giorno prima si assiste alla sfilata e benedizione dei cavalli e cavalieri, in Piazza Vittorio Emanuele. Un tempo, la festa di San Giorgio, prevedeva la corsa dei cavalli, oggi di questa parte della ritualità rimangono, appunto, la sfilata e la benedizione. Ovviamente, non manca la degustazione di prodotti tipici!
Ecco allora che le vie del nostro paese si animano tra bande, spettacoli, animazione e giochi per grandi e piccini! Ma sono organizzati anche percorsi naturalistici e mostre fotografiche e si conclude, la sera della festa, con i giochi pirotecnici.
Testo e voce narrante: Federica Cangialosi