Piazza di Santa Maria in Passione - La misteriosa dama nera
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La Misteriosa Dama Nera:Centro

Nella zona di Santa Maria di Castello nacque il primo insediamento urbano genovese attorno alla metà del primo millennio A.C. Nel Medioevo vi fu la residenza fortificata della Famiglia Embriaci che annovera tra ai suoi capostipiti Guglielmo Embriaco detto “Testa di Maglio”, condottiero e mercante; a lui si deve la conquista di Cesarea da dove portò in patria il Sacro Catino custodito ancor oggi presso il museo del tesoro di San Lorenzo e considerato per molto tempo uno dei tanti presunti santi Graal che girano per il mondo. Verso la metà del XV secolo si insediò nella zona una comunità religiosa femminile. Queste monache, soprattutto provenienti da nobili famiglie genovesi, seguivano gli insegnamenti agostiniani.

Possiamo ben immaginare quanto forte  potesse essere la vocazione religiosa per  gran parte di loro,   che non entravano in convento per vera fede ma perché costrette al fine di non disperdere il patrimonio della famiglia.

Sembrerebbe che codeste educande avessero la servitù e che uscissero dal convento per recarsi a intrattenimenti di moralità tutt’altro che rigida.

 Da indiscrezioni  sembrerebbe anche che, durante i recenti lavori di restauro che hanno trasformato l’ex convento nel complesso che ospita la facoltà di architettura e Casa Paganini, siano stati rinvenuti piccoli scheletri sicuramente appartenuti a creaturine che non hanno mai aperto gli occhi.

 Si racconta che tra Piazza Santa Maria in Passione e Salita San Silvestro, di notte, è possibile scorgere la sagoma di una donna ammantata da un saio nero. Con la testa coperta vaga quasi come se cercasse una via di fuga tenendo stretto al petto tra le sue braccia un fagotto.

 Pare che il minuscolo involto contenga il frutto del suo peccato che lei cerca di preservare a tutti costi. Coloro che l’hanno incontrata affermano che nonostante non proferisca parola sembra che cerchi disperatamente aiuto.

Stando alla descrizione che viene data della dama nera si può facilmente dedurre che sia l’anima inquieta di una religiosa che cerca, inutilmente, di salvaguardare un bimbo che forse non ha mai visto la luce. 

Un fatto curioso che viene narrato sulla vicenda è che nel corso dei secoli il colore del manto della Dama Nera sbiadisca, come se anche per i fantasmi vigesse il principio di decadimento atomico. Forse è per questo che le apparizioni che vengono spesso segnalate non vanno mai oltre il Medioevo e non sentiamo mai parlare di fantasmi che risalgono ad epoche precedenti.

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