Piazza Municipio: l'antico porto
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Il tuo itinerario alla scoperta dell’antica città di Napoli parte da Piazza Municipio, con lo sfondo del bellissimo castello che i napoletani chiamano “Maschio Angioino”. 

Dove oggi ammiriamo il Castel Nuovo, un tempo sorgeva il porto di Neapolis. Infatti il mare arrivava fin qui, e grazie agli scavi per la costruzione delle Linea 1 della Metropolitana si è scoperto il molo, dove i Greci attraccavano le loro navi. Straordinaria è la scoperta di alcuni relitti insabbiati. Parliamo di tre navi di epoca romana rinvenute nel 2004 (chiamate A, B e C) : due sono navi “onerarie” (dal latino onerarius: che significa peso, carico) adibite al trasporto commerciale e quindi paragonabili alle nostre navi da carico, e una è un“horeia”, che trasportava passeggeri molto particolari, la servitù portuale, ed era utilizzata anche per attività legate alla pesca e allo scarico e carico di merci (nella mostra “Stazione Neapolis” puoi vedere una ricostruzione di queste imbarcazioni). Poi l’allargamento del cantiere ha portato alla luce altri quattro relitti: i più antichi risalgono al II sec. a.C. (e sono chiamati E ed H), gli altri tra il II e III sec. d.C. (chiamati F e G), a quest’epoca risale anche il ritrovamento di legni navali, remi, pezzi di alberi ed altro materiale ricollegabile all’area portuale.

Gli scavi sono arrivati a circa 13 metri di profondità e proprio a quel livello gli archeologi hanno trovato le prime tracce di dragaggio, l’operazione con cui si preparò il fondale dell’insenatura, abbassandolo tramite l’asportazione di sabbia e detriti. Grazie al materiale ceramico rinvenuto sappiamo anche quando quest’operazione avvenne; infatti, la notevole presenza di ceramica a vernice nera della fine del IV sec. a.C. / inizio III sec. a.C. ci consente di stabilire che questa fu la fase più antica del dragaggio e di utilizzo del bacino come porto (molta della ceramica rinvenuta è esposta nella Mostra “Stazione Neapolis”). Purtroppo non possiamo sapere se quest’area dell’insenatura avesse già una funzione di tipo portuale prima della fine del IV secolo a.C., perché l’intervento alterò profondamente la stratigrafia del fondale. Sappiamo invece che l’area portuale perse la sua funzione nel V sec. d.C., insabbiandosi. 

Sempre durante i lavori di scavo della Linea 1, gli archeologi hanno rinvenuto due impianti termali di epoca romana (databili tra I secolo a.C. e I d.C.) che affacciavano direttamente sull’antico porto. Le terme erano costruite in quella zona, così strategica e scenografica, proprio per dare ristoro ai viaggiatori che giungevano a Napoli e volevano rilassarsi prima di addentrarsi nel caos cittadino, bagnandosi nelle vasche ad acqua tiepida e calda e facendo una nuotata nella natatio, vera e propria piscina.

La piazza rientrerà in un progetto di valorizzazione che renderà visibili i monumenti archeologici rinvenuti.

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Museo Archeologico Nazionale di Napoli

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