Piazza Salera è il salotto della vivace vita omegnese, situata su quella che un tempo era chiamata la rupe Baltresca, delimita la riva orientale del lago che, proprio qui davanti, forma un golfo dove l’inverna, il fastidioso vento di tramontana che soffia da nord nei mesi invernali, passa ma non si ferma. Il nome Salera deriva dai magazzini di sale che sorgevano qui quando il borgo era costituito da un pugno di case di pescatori .
Tra il festoso via vai delle persone che animano la piazza, non è raro vedere i turisti che alloggiano all’ hotel Croce Bianca dalla cui terrazza si può godere di uno stupendo panorama del luogo.
Cuore della città anche quando Omegna era solo un borgo, con il passare degli anni piazza Salera ha rappresentato il punto di incontro della comunità, dai ragazzi che si recano all’oratorio, agli innamorati che oziano sulle panchine, agli anziani che qui godono il tiepido sole pomeridiano.
Ad essi si sovrappongono figure che provengono da un passato lontano ma mai dimenticato: il gelataio che sostava sotto l’ippocastano col suo motocarro bianco, il pescatore che ripuliva la barca colorata, il barbiere e l’oste sempre pronti a commentare l’ultima notizia con le allegre comari di passaggio . Sembrano personaggi remoti ma, se ci guardiamo bene intorno fanno ancora parte dell’atmosfera della piazza che appare di forma rettangolare, circondata da bar, gelaterie, negozi, le cui insegne moderne segnalano che , in realtà, le cose non sono poi tanto cambiate.
Anche quando lo sguardo è distratto o è diretto da un’altra parte, si percepisce le presenza quasi rassicurante del lago, vero protagonista della piazza. Per gli omegnesi, ma anche per gente solo di passaggio, è una presenza amica che diventa invadente e ingombrante solo quando per le forti piogge, decide di uscire a lambire o a riempire il bacino della piazza come è successo nel 1926 e nel 1951, quando si poteva risalire il borgo in barca e più recentemente nel 2008
Dalla piazza si vede bene la Nigoglia, unico emissario del Cusio che si dirige verso nord cioè verso le alpi ed è da questa stranezza che deriva il motto tanto caro agli omegnesi: la niguia la va in su e la legg la fem nu! Chiara allusione allo spirito libero e intraprendente che li caratterizza
Passeggiando proprio sulla via lastricata che costeggia il lago, frutto di un intervento di riqualificazione negli anni Novanta, si vedono le barche attraccate nel porticciolo che sorge dove una volta c’era solo un imbarcadero per le modeste barchette dei pescatori che qui, in Piazza Salera, vendevano il pesce fresco da gustare accompagnato dal vinello frizzante prodotte da uve nostrane, maturate al sole delle pendici delle colline cusiane
Sul lato di fronte condomini anni 60 che hanno sostituito le ville patrizie del primo Novecento che davano l’idea del benessere del posto
In fondo alla piazza, lambita dalla acque del lago che quasi 30 anni fa è stato completamente risanato da un intervento di liming che lo ha fatto ridiventare puro e pescoso dopo l’inquinamento causato dagli scarti industriali , dove prima esistevano solo prati e ciuffi di piante, c’è una graziosa spiaggetta molto frequentata d’estate ,lì sorgeva la sede della vecchia canottieri,.L’edificio, ora valorizzato in ottica turistica, termina con una bella terrazza da cui si può ammirare uno spettacolo vecchio di secoli: il maestoso Municipio con il suo arioso porticato, il campanile della Chiesa che svetta sulle case e, sullo sfondo, il monte Cerano
Piazza Salera è anche il centro dei festeggiamenti omegnesi: in estate dalla terza domenica di agosto è il fulcro della festa di S. Vito che dura 10 giorni .E’ questo il periodo in cui la popolazione si moltiplica per un evento che richiama forestieri e turisti attratti dal banco di beneficenza, dalle bancarelle, dagli spettacoli canori e soprattutto dai grandiosi fuochi d’artificio proposti nelle due domeniche di festa.
Audioguida di Olga Antentyk