Piazza VIII Marzo
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NEI PANNI DEGLI ALTRI

IL CAMMINO DELLA MEMORIA:  Montelupo 8 MARZO 1944

Noi ragazzi del Consiglio Comunale dei Ragazzi e delle Ragazze di Montelupo Fiorentino, un pomeriggio di febbraio, abbiamo fatto un percorso in paese, assieme ai parenti delle persone che nel 1944 furono deportate da Montelupo nei campi di concentramento.

Ci siamo sentiti nei panni dei deportati e dei loro parenti, perché abbiamo provato ad immaginare cosa si prova a vivere quei momenti di terrore e di dolore. Ci siamo sentiti tristi, pieni di rabbia e di compassione.

Abbiamo scritto questa didascalia, che abbiamo messo in due posti molto vicini fra loro, in Piazza 8 Marzo e in via Virgilio Rovai.  Abbiamo scelto questi due luoghi perché tutti e due hanno un nome che ricorda quei fatti.

Piazza 8 Marzo porta questo nome perché in quel giorno alcuni cittadini di Montelupo furono deportati. Le testimonianze raccolte dai parenti ci raccontano storie di persone innocenti che furono portate a morire nei campi di concentramento.

Nella notte dell’8 marzo 1944 squadre fasciste di Montelupo fecero un rastrellamento nel paese e nelle frazioni: diversi cittadini furono arrestati, tutti colti di sorpresa e senza capire il perché li avessero presi. Per svariati motivi e per fortuna, alcuni riuscirono a sfuggire alla deportazione.

Da Montelupo furono portati a Firenze con un autobus: poi con un treno blindato furono portati nel campo di concentramento di Mauthausen e da lì alcuni nel sottocampo di Ebensee.

Di 21 persone portate nei campi, solo 5 riuscirono a tornare a casa a Montelupo, dopo la liberazione nel maggio del 1945.

In via Rovai c’è ancora la struttura della vecchia biglietteria che apparteneva un tempo al campo sportivo di Montelupo del periodo fascista, che poi è stato demolito e da cui partirono alcune delle squadre del rastrellamento dell’8 marzo 1944.

Il nome della strada ricorda Virgilio Rovai che fu uno dei primi ad opporsi al regime fascista: fu ammazzato con un colpo di pistola nel 1921; aveva 4 figli, di cui uno, che si chiamava Aldo, fu deportato nel 1944,  sopravvisse e tornò a Montelupo.

Oggi a Montelupo c’è anche un’altra “Didascalia in città” che si collega alla nostra e racconta la storia della grande pietra proveniente dal campo di concentramento di Ebensee, in Austria, dove appunto furono mandati molti dei deportati di Montelupo: la pietra si trova davanti alla Scuola Media.

In futuro il Consiglio Comunale dei Ragazzi e delle Ragazze realizzerà altre didascalie per raccontare i luoghi della deportazione a Montelupo, e porterà avanti il Cammino della Memoria.

Autori del Consiglio Comunale dei Ragazzi e delle Ragazze 2016/2017: Morgana Bancone, Emma Cannizzaro, Sonia Capaccioli, Giovanni Coco, Elena Fagioli, Sofia Giovannini, Lisa Mancini, Martina Marchese, Matteo Morelli,  Matteo Nencini, Irene Spinelli, Tommaso Tizzanini, Giulio Tomeo, Benedetta Gruosso, Gaia Criachi, Lorenzo Nutini.

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Associazione "Emilio Sereni" Istituto Culturale Ricerche Interdisciplinari

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