La chiesa, dedicata a Sant’Andrea Apostolo, fu fondata dal Vescovo di Brescia Vigilio tra la fine del V e l’inizio del VI secolo, in questo luogo appartato e suggestivo al limite del centro storico di Iseo, su un’area già insediata in epoca romana.
L’edificio presenta una facciata singolare con elementi in stile romanico o gotico, dei quali il più significativo è sicuramente il campanile, che venne inserito al suo centro tra il IX e il XII secolo e funge da ingresso.
Nell’Ottocento, a destra del campanile, fu murata l’arca funeraria di Giacomo Oldofredi, deceduto nel 1325, proprietario dell’omonimo castello e feudatario di Iseo. L’iscrizione sulla lapide ne ricorda le gesta.
L’interno della chiesa è invece frutto del rinnovamento neoclassico compiuto dall’architetto bresciano Rodolfo Vantini, il quale ampliò la struttura fra 1826 e 1840. Abolite le tre navate originali, si presenta ora a navata unica con 10 cappelle.
Entrando, il visitatore resta colpito dal presbiterio: nell’abside, l’affresco dell’Ultima Cena di Ponziano Loverini.
Appartiene al cantiere ottocentesco anche la Cappella di San Vigilio, patrono di Iseo, sempre progettata dal Vantini con la statua di Giacomo Sozzi e gli affreschi di Giuseppe Teosa.
Nascoste dal chiaroscuro della chiesa, due tele appartenenti a due protagonisti della scena artistica lombarda sono in dialogo tra loro. L’uno davanti all’altro, quasi in competizione, troviamo il Pentimento di San Pietro di Giuseppe Diotti e l’Arcangelo Michele di Francesco Hayez. Grazie al genio e alla maestria di Hayez, l’iconografia acquisisce una nuova prospettiva: mentre l’arcangelo Michele sta cacciando Lucifero dal Paradiso, ci viene naturale distinguere il bene dal male, la luce dal buio. L’angelo è un giovane nudo, inondato di luce, sotto il cui piede leggiadro s’intravede un’immagine scura, non ben identificabile. È Lucifero che, chiuso in sé stesso, è stato sconfitto. Infine, oggetto di secolare venerazione è il trecentesco affresco della Madonna con Bambino che si trova lungo la navata destra.
L’area sacra della Pieve di Sant’Andrea, uno dei poli storici del paese, include altre due chiese.
Di fronte all’ingresso della Pieve, proprio davanti all’alta torre campanaria, è situata la Chiesa settecentesca di San Giovanni Battista, costruita nella sede dell’antico battistero.
Nella parte settentrionale del sagrato, in una posizione nascosta, perché coperta da una costruzione settecentesca, si trova la Chiesa romanica di San Silvestro. Edificata nel XIII secolo come cappella vescovile, successivamente divenne sede della confraternita laica dei Disciplini della Santissima Croce.
L’interno, per quanto spoglio, presenta una particolarità portata alla luce nel 1985, durante i lavori di restauro. Si tratta di un’interessantissima raffigurazione della Danza Macabra, tema iconografico molto diffuso in Europa, che vede la morte rappresentata da scheletri insieme a personaggi di spicco del tempo vivi, in una successione che ricorda una processione o una “danza macabra”, a voler significare che tutti gli uomini, anche i potenti, sono destinati a diventare scheletri.