Piscina Scandone
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Intitolata all'omonimo giornalista sportivo napoletano, costruita dal comune e inaugurata nel 1963 in occasione dei IV Giochi del Mediterraneo, a cui è intitolata la stessa strada in cui si trova, la piscina Scandone, è la principale struttura per il nuoto e la pallanuoto della città. Negli anni Settanta era stata abbandonata e divenne una struttura fatiscente, ma con un intervento di riammodernamento poté riaprire nel 1983. La gestione dell'impianto da parte del Comune di Napoli è risultato negli anni piuttosto inefficace e causa di frequenti chiusure della piscina; non si è sempre riuscita a garantire una continuità dell'attività sportiva lungo tutto il periodo settembre-maggio di apertura al pubblico. L'impianto è dotato di una piscina olimpionica su cui si affacciano ai lati due tribune in marmo bianco per una capienza totale di 4 500 posti, sugli altri lati sono posti da una parte una vetrata, una balaustra con passaggio che unisce le due tribune, il tabellone segnapunti che riporta formazioni, risultato e tempo di gioco, e una figura che riproduce i cerchi olimpici con delle maioliche; dall'altro invece una balaustra che fa da collegamento fra le tribune e l'accesso al bar della struttura. In occasione della XXX Universiade del 2019 il complesso è stato interessato da un profondo restyling. Una nuova vasca coperta da una tensostruttura è stata costruita nell'area precedentemente occupata dal parcheggio, al confine con l'ex cinodromo. L'impianto di illuminazione della piscina è stato completamente rifatto così come l'impianto di condizionamento.

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La maestra

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Una docente di scuola primaria di Fuorigrotta

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