L’isola di Ortigia era collegata alla terraferma da un terrapieno.
Intorno alla seconda metà dell’Ottocento, per mettere in collegamento la vecchia Siracusa a Ortigia e i nuovi quartieri a Nord sulla terraferma, durante il regno di Umberto I di Savoia, Re d’Italia fu costruito un ponte in pietra, che venne chiamato “Umbertino”, proprio in suo onore.
Posto a prolungamento del Corso Umberto, collega direttamente l’area del Foro Siracusano a Piazza Marconi a Piazza Pancali, dove ha sede il mercato rionale di Ortigia.
Per costruirlo furono demoliti i bastioni e i resti delle antiche mura spagnole, con le porte di accesso, cambiando definitivamente il volto che da secoli aveva la città. Il ponte è raccordato a un “rivellino”, una sorta di isoletta intermedia tra la terraferma e Ortigia, residuo delle strutture di difesa spagnole. Proprio sul rivellino sorge oggi il monumento ad Archimede.
La voce narrante è di Edoardo Bulzomì (Liceo artistico Antonello Gagini), del "Circolo dei Viaggiatori nel tempo" di Siracusa