Purgatorio, Canto XXX, versi 31-33, Via del Corso (Alla destra dell'ingresso del palazzo Portinari-Salviati)
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I versi sono dedicati a Beatrice, donna amata e musa del poeta. Dante la descrive in questi versi come l’apparizione di una donna con un velo bianco, incoronata di ulivo, con un vestito rosso e un verde mantello. La scelta cromatica di bianco, rosso e verde è associata alle tre virtù teologali di fede, speranza e carità. Se Dante non ha ancora visto il suo volto in quanto velata, il suo spirito è però colpito dalla potenza dell’amore che questa figura emana.

A lei Dante aveva dedicato l’opera in prosa e versi La Vita Nova e sarà lei la figura che il poeta sceglie per accompagnarlo attraverso i cieli del Paradiso prima di passare sotto la guida protettrice di San Bernardo. Non sappiamo con certezza se la Beatrice di cui parla Dante sia veramente la figlia di Folco Portinari, morta giovanissima nel 1290. Letteralmente Beatrice significa « portatrice di beatitudine » ed è per questo che potrebbe rappresentare una figura ideale. Dante indica comunque col nome di Beatrice la ragazza di cui si sarebbe innamorato durante una festa del Calendimaggio, quando entrambi avevano 9 anni.

La lapide, posta in via del Corso, sopra la dimora dei Portinari, è una delle più famose. La famiglia Portinari era una ricca famiglia fiorentina e il padre di Beatrice un importante banchiere e uomo politico.

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